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I libri non si vendono neanche a domicilio. Editoria in crisi

In tanti suggeriscono di leggere in quarantena, ma i libri non si vendono e l'editoria è in sofferenza. Per ripartire vanno aiutati gli editori, ma anche le famiglie

L’emergenza sanitaria in atto ha creato una crisi economica che sta colpendo tutti i settori, editoria compresa. Stando ai dati forniti a fine marzo dall’Associazione italiana editori (Aie), il 61 per cento degli editori è stato costretto a fare ricorso alla cassa integrazione. Una situazione che accomuna tutta Italia e che in Sicilia non è migliore, anche in settori che fino a ieri non soffrivano molto la crisi dell’editoria. Iniziata ben prima della crisi legata alla diffusione del Covid-19.

Edizioni San Paolo ha avviato la cassa integrazione

“Anche la San Paolo è dovuta ricorrere alla cassa integrazione dopo la chiusura dei punti vendita”, dichiara Giacomo Salerno, responsabile della sede etnea della casa editrice San Paolo. “In osservazione del decreto, il negozio di Catania è chiuso dall’11 marzo”. Le porte sbarrate della libreria hanno provocato un calo enorme: “Le nostre vendite si sono quasi azzerate”, afferma. Per cercare di fronteggiare la crisi vendendo comunque dei libri, nonostante la chiusura, dalla libreria San Paolo hanno attivato la consegna a domicilio. “Un servizio gratuito tramite il sito SanPaolostore, ma le richieste di spedizioni sono poche. Alcune arrivano anche a me personalmente tramite messaggio telefonico”.

Edizioni scolastiche a rischio

Pur se non direttamente coinvolto nell’emergenza del momento, visto che non è questo il periodo di acquisto dei libri di testo, anche il settore dell’editoria scolastica non ha prospettive rosee per il futuro. A testimoniarlo è Michele Badagliacca, responsabile commerciale di G.B. Palumbo & C. Editore Spa di Palermo. “Finora non abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione, ma non escludiamo di doverlo fare se la situazione di emergenza dovesse protrarsi ancora a lungo”. Trattandosi di un settore editoriale legato alle dinamiche scolastiche, la situazione non è ancora ben chiara “i venduti si conosceranno soltanto a fine anno”. Al momento, dunque, da G.B. Palumbo & C. Editore Spa si dicono “non in grado di valutare l’impatto che questa emergenza produrrà in termini di fatturato”. Le previsioni però non sono rosee perché è facile pensare che “la crisi economica che seguirà all’emergenza sanitaria si tradurrà in una minore vendita al momento non stimabile nella sua portata complessiva”. A gravare sul mercato del libro scolastico vi è già la compravendita dell’usato e se non dovessero esserci nuove edizioni dei testi per l’anno prossimo, le librerie non ne gioirebbero di certo: “Le vendite – conferma Michele Badagliacca –  sono già notevolmente falcidiate dall’usato. In presenza di una presumibile e generalizzata riconferma delle adozioni, questo dato è destinato inevitabilmente a crescere”. I dati dell’Aie infatti confermano che i titoli pubblicati sono 18600 in meno rispetto allo scorso anno e che le novità in uscita si sono ridotte del 25 per cento.

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Aiuti concreti e sostegni economici

“Speriamo di poter riaprire al più presto con le dovute misure cautelative”, afferma Giacomo Salerno. Per questo c’è bisogno “della distanza di sicurezza, ma soprattutto di mascherine, disinfettanti. Dovranno essere forniti dal governo”. Vista la gravità della situazione, gli appelli affinché il governo fornisca degli aiuti sono pressocché automatici. Un aiuto non solo in rifornimento di oggetti necessari, ma anche in termini economici: “Ci vorrà una manovra specifica per far ripartire le librerie” secondo Salerno. Neanche il poter applicare uno sconto del 5 per cento sui libri aiuta perché “non invoglia la gente ad acquistare”. Andrebbe aumentato. Ulteriori sostegni dovrebbero arrivare anche per sostenere “gli investimenti nelle novità previste in uscita e chiaramente rinviate. Non abbiamo avuto alcun rimborso del denaro investito”.

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Le famiglie e il contributo all’editoria

Per aiutare il mercato, il governo deve intervenire non solo aiutando direttamente le aziende, ma anche le famiglie affinché queste possano permettersi di acquistare libri. Un dato di fatto per Michele Badagliacca che definisce “necessarie” le misure a sostegno del bilancio familiare per il costituzionalmente tutelato diritto allo studio. Due gli auspici: “la detraibilità della spesa per l’acquisto dei libri di testo (più volte richiesta e mai concessa) e il rifinanziamento del fondo per la gratuità parziale e totale dei libri di testo per i meno abbienti. È stato istituito nel 1998 dalla L.448/98, Art.27, e dal 1998 mai rivalutato sebbene la povertà in Italia da allora a oggi sia cresciuta di oltre il 10 per cento”.

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Olga Stornello
Olga Stornello
Nata a Catania il 2 aprile 1994, Olga Stornello è una giornalista pubblicista. Laureata in filologia classica, il suo curriculum di studi è legato al mondo latino e greco e intriso di amore per la letteratura italiana. Questa passione per il mondo umanistico si affianca a una curiosità innata che la porta a mettersi in gioco anche in campi non legati ai suoi studi. È così che ha iniziato a collaborare con agenzie stampa e testate giornalistiche sia online sia cartacee.

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