Il sindacato degli inquilini Sunia, legato a Cgil, non farà parte del nuovo consiglio di amministrazione dell’Istituto autonomo case popolari (Iacp) di Catania. La segretaria Giusi Milazzo definito la scelta, senza precedenti, di non concorrere alla selezione del componente di parte sindacale come una espressione di “contrarietà a far parte di organismi pensati per un sistema che è già vecchio e superato”. Per il Sunia di Catania la nomina del nuovo consiglio di amministrazione dello Iacp guidato da Angelo Sicali, in assenza di una riforma regionale del settore non potrà comportare benefici.
Gestione Iacp “monca e incompleta”
La decisione, ha annunciato Milazzo, segretraria di Sunia anche a livello regionale, verrà replicata in tutti gli Istituti autonomi dell’isola. “In più occasioni – spiega Milazzo -, il nostro sindacato ha dichiarato contrarietà al progetto. Pur considerando che la nomina di un cda in assenza di una nuova formula di gestione sia mera attuazione di una norma monca e incompleta, facciamo i nostri auguri al nuovo consiglio che dovrà comunque assolvere ad un grande impegno. Il Sunia di Catania opera per ottenere servizi efficaci per l’utenza, risposte celeri al bisogno abitativo e alla qualità del vivere nei quartieri di edilizia residenziale pubblica”. Il sindacato ha comunque sollecitato il nuovo organo di amministrazione per l’attuazione degli interventi necessari sul patrimonio immobiliare. “Abbiamo chiesto – prosegue Milazzo -, che vengano utilizzate appieno le opportunità previste dalla legge per l’utilizzo del bonus al 110% per la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Al Cda appena insediato chiediamo un incontro immediato per poter discutere di questi punti”.