Commercio, costruzione e ristorazione. Sono questi i settori in cui si concentrano le imprese guidate da stranieri in Italia secondo l’indagine di Unioncamere e InfoCamere nel periodo aprile-giugno dell’anno in corso. Il numero di queste aziende è sempre più in crescita, ma se in 8 regioni su 10 la percentuale di incidenza sul totale delle imprese registrate è superiore al 10 per cento, in Sicilia si ferma al 5,9 per cento. L’Isola è al quartultimo posto con dietro solo Valle d’Aosta con il 5,7 per cento, Puglia con il 5,1 per cento e Basilicata con il 3,6 per cento.
Nazionalità e settori di specializzazione
Nel 2015 le aziende straniere in tutto il territorio nazionale erano 539.276 pari all’8,9 per cento e nel 2019 hanno superato le 600 mila unità. Il 40 per cento di queste imprese si concentra nelle grandi province. In Sicilia non si raggiungono i grandi numeri nazionali, ma anche qui si conferma la tendenza in crescita, seppure è legata ai piccoli centri e non alle grandi città. Un dato legato soprattutto ad alcuni capoluoghi come Enna, nona nella top ten nazionale per tasso di crescita nel secondo trimestre 2019. Alcune nazionalità sembrano più specializzate in alcuni settori. I marocchini, ad esempio, sono dediti al commercio per un valore assoluto di 45.639 unità. Molto più bassi sono i numeri legati alle costruzioni (9.171) e ai servizi alle imprese (2.619). Lo stesso ragionamento vale anche per i rumeni che per lo più si occupano di commercio, sia nel primo (30.425) che nel secondo settore (6.583), e meno di servizi alle imprese (2.668). Un po’ più equilibrata è, invece, la situazione per chi ha la nazionalità cinese. Nel commercio si contano 19.244 unità, nella manifattura 17.886 e nel settore degli alloggi e ristorazione 7.440.
Prime e ultime in Sicilia
Con un aumento del 2 per cento nel secondo trimestre del 2019, Enna è la città siciliana in cui la crescita del numero delle aziende gestite da stranieri è maggiore. Seguono Siracusa e Messina con un aumento dell’1,8 per cento. In coda alla classifica della crescita c’è Palermo con appena lo 0,1 per cento, Ragusa con un incremento dello 0,3 per cento e Catania con lo 0,6 per cento. Tra i capoluoghi di provincia siciliani con la percentuale di aziende straniere rispetto al totale delle aziende registrate, Agrigento è primo in classifica con l’8,2 per cento. Seguono Ragusa e Palermo con, rispettivamente, 6,8 e 6,7 punti percentuali. Chiude la classifica Enna con il 4,5 per cento delle imprese di stranieri sul totale delle imprese registrate nella provincia.