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Sicilia in cerca d’asilo: nei nidi nove posti ogni cento bambini

L'Italia doveva raggiungere nel 2010 la copertura del 33 per cento decisa dall'Ue, ma ad oggi non è così. Importanti le differenze regionali. I dati Istat

In Italia ci sono più bambini che posti negli asili. La copertura, secondo i dati Istat relativi all’anno scolastico 2017/2018, è del 24,7 per cento, che corrisponde a 13.145 servizi educativi per la prima infanzia. Una percentuale ancora lontana dal parametro del 33 per cento fissato nel 2002 dall’Ue per il 2010. Anche in questo settore le differenze regionali sono notevoli e solo cinque regioni su venti hanno raggiunto la soglia richiesta dall’Europa: Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento, Emilia Romagna, Toscana e Umbria.

In Sicilia nove posti ogni cento bambini

I posti disponibili considerati da Istat sono sia privati che pubblici e tendenzialmente questi ultimi sono superiori, seppure di poco, rispetto a quelli privati. Solo al Sud c’è una tendenza opposta. In generale al Nord-ovest c’è una disponibilità di 29 posti ogni 100 bambini tra i zero e i due anni. A Nord-est e al centro le percentuali sono simili (circa 32), mentre al Sud e nelle isole i valori crollano a 12 e 13 posti ogni cento bambini. Delle due isole maggiori, la Sicilia è la prima a incidere di più in senso negativo con il suoi 9 posti a fronte dei 26 della Sardegna. L’isola è la penultima tra le regioni. Peggio fa solo la Campania con appena 7 posti per ogni cento bambini.

Al Sud richiesta meno compartecipazione

Del tutto opposto alla disponibilità del numero dei posti è il costo di compartecipazione degli utenti. Nel 2017 la spesa corrente impegnata dai comuni per i servizi educativi ammonta a circa 1 miliardo e 461 milioni di euro, di cui il 20 per cento, pari a 1.474 euro, è rimborsata dalle famiglie sotto forma di compartecipazione. Emblematico il caso della Basilicata dove gli utenti sborsano molto a confronto di quanto mette a disposizione il Comune. I primi compartecipano con 1.254 euro a bambino, il Comune ne paga 4.102 per tutti, la cifra più bassa in assoluto dopo il Molise. Nessuna delle altre regioni del Sud supera i mille euro. La Puglia è la più economica per le famiglie che hanno sborsato 445 euro di media per i servizi socio-educativi per la prima infanzia a fronte di una copertura comunale di 4.481 euro. La seconda più economica è la Sicilia con 459 euro per ogni bambino mentre il Comune ne paga 6.878 euro. La più cara è la Sardegna con 973 euro.

Al Nord più posti ma più cari

Decisamente diverse sono le cifre delle altre regioni, soprattutto al Nord. Solo in Friuli Venezia Giulia i numeri si avvicinano a quelli del Sud. La cifra degli utenti rimane sotto i mille euro (752 per la precisione), mentre quella del Comune è di 4.371 euro. La più cara in assoluto è la provincia autonoma di Trento dove si paga 2.379 euro come compartecipazione a fronte di un impegno comunale di 8.073 euro. L’unica altra regione che supera i due mila euro di compartecipazione è il Trentino Alto Adige con 2.118 euro a fronte di un investimento comunale di 8.247 euro.

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Desirée Miranda
Desirée Miranda
Nata a Palermo, sono cresciuta a Catania dove vivo da oltre trent'anni. Qui mi sono laureata in Scienze per la comunicazione internazionale. Mi piace raccontare la città e la Sicilia ed è anche per questo che ho deciso di fare la giornalista. In oltre dieci anni di attività ho scritto per la carta stampata, il web e la radio. Se volete farmi felice datemi un dolcino alla ricotta

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