“Da oggi i cittadini che hanno subito danni al proprio patrimonio edilizio, pubblico o privato, alle attività economiche e produttive, a causa degli incendi del 24 e 25 luglio, possono presentare apposita istanza compilando un modulo scaricabile tramite il sito del Comune di Palermo o recandosi presso gli Uffici dell’Urp“. Lo comunica il comune di Palermo, citando la procedura avviata dal Dipartimento della Protezione Civile della Regione Siciliana.
Foto, fatture e altri documenti per dimostrare il danno
In questa prima fase, i danni potranno essere documenti attraverso materiale fotografico, preventivi di spesa, fatture e altro genere di documento a disposizione del cittadino per dimostrare il bene o l’attività danneggiata dall’incendio. Le domande, complete della documentazione richiesta, dovranno essere presentate presso lo sportello del Protocollo Generale del Comune sito in Piazza Pretoria 1 o tramite invio con posta elettronica certificata, entro e non oltre le ore 23.59 del giorno 14 Agosto 2023. Le schede pervenute oltre i termini di scadenza saranno prese in carico con riserva. “La presentazione delle istanze e delle schede di ricognizione dei danni di cui al presente avviso non costituisce in alcun modo riconoscimento automatico di eventuali contributi o titolo per il risarcimento dei danni subiti a carico della Finanza Pubblica“, si legge nella nota inviata dal Comune.
Lagalla: “Prima fase ricognitiva per mappare i danni”
“Si tratta – dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – di una prima fase ricognitiva utile a mappare i danni subiti dai palermitani a causa degli incendi dello scorso mese, per poi procedere ad una seconda fase che permetterà di ricevere dalla Protezione Civile Nazionale il risarcimento del danno che verrà eventualmente riconosciuto. Questa amministrazione, in sinergia con il governo regionale e nazionale, sta quindi lavorando per permettere ai cittadini di recuperare le perdite provocate dalle fiamme e stiamo già fornendo aiuto alle famiglie che hanno perso la casa, individuando soluzioni transitorie messe a disposizione dal Comune e attraverso una collaborazione con l’Agenzia dei beni confiscati, tutto questo ancora prima che venga dichiarato lo stato di emergenza nazionale”.