In questi giorni il Teatro Greco di Siracusa è stato al centro di un contenzioso. Da una parte il Parco Archeologico, dall’altra l’Istituto nazionale del dramma antico (Inda) che nel bene Unesco realizza ogni anno un ciclo di rappresentazioni classiche, tragiche e comiche. I prezzi per l’utilizzo del teatro sono aumentati: il parco archeologico, gestito dalla Regione siciliana, ha triplicato il canone annuo d’affitto, da 50 a 150 mila euro. Una richiesta motivata dalla necessaria manutenzione del teatro, e alla quale si aggiunge una percentuale del 3 per cento sugli incassi, più alta degli attuali 50 centesimi a biglietto. Per risolvere la controversia ci sarà una nuova convenzione. L’attuale, formalmente scaduta nel 2013, è stata fino a oggi tacitamente rinnovata. Sui contenuti dell’accordo, raggiunto in una riunione tra i dirigenti dei due enti con il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, in qualità di assessore ai Beni Culturali ad interim, c’è per ora il massimo riserbo. E, fanno sapere dalla Regione, “i dettagli verranno diffusi nei prossimi giorni, solo quando verrà firmata la convenzione”.
Leggi anche – Patrimonio, questo sconosciuto. La Regione non sa quanto vale
Ricavi milionari, grazie ai 150 mila biglietti venduti
Nonostante un potenziale aggravio dei costi dato dagli aumenti, quantificabile in 200 mila euro annui, per Inda la stagione non è mai stata a rischio. Quest’anno il programma prevede due tragedie di Euripide, “Le Baccanti” e “Ifigenia in Tauride”, e una commedia di Aristofane, “Le Nuvole”, in replica dall’otto maggio al cinque luglio, per un totale di 58 giorni. Anche nei giorni del mancato accordo sulla convenzione, “i biglietti sono sempre stati regolarmente in vendita”, fanno sapere dall’istituto. Del resto Inda, nato nel 1914, vanta una salute invidiabile per un ente culturale. Nel 2018 i ricavi delle produzioni, ovvero la vendita dei biglietti e degli abbonamenti, ha costituito il 72 per cento delle entrate totali, risultato unico nel teatro italiano. Nel 2019 sono stati 157 mila e 640 gli spettatori che hanno preso parte alle 48 repliche delle rappresentazioni, di cui 31 mila e 786 studenti. Nel 2018 sono stati 138 mila e 500, di cui 37 mila studenti, ad assistere alle tre rappresentazioni in programma in un arco di 69 giorni. Questo ha prodotto, stando all’ultimo bilancio pubblico della fondazione (2018), un incasso di 4 milioni e 182 mila euro a fronte di una produzione dal valore di 6 milioni e 493 mila euro, con una lieve inflessione rispetto al 2017. Inoltre nello stesso 2018 il margine operativo, cioè la differenza tra il valore della produzione e i costi di gestione correnti, era di 244 mila euro, segno della capacità dell’Inda di accumulare risorse necessarie sia per nuovi progetti sia per far fronte a perdite pregresse. Con il bilancio consuntivo del 2018 chiuso in positivo di 132 mila euro.
Leggi anche – Officine culturali, da associazione ad impresa nel direttivo Cdo Sicilia
Un ente in salute, nonostante i contributi ridotti
I successi di pubblico, e la salute contabile dell’ente, non devono però comportare la penalizzazione nel sostegno pubblico: la Regione siciliana ha ridotto i suoi contributi all’Inda dal 1994 a oggi di circa un terzo, passando da un milione e mezzo a 500 mila euro. Dal 1998 Inda opera come fondazione culturale a partecipazione pubblica senza fini di lucro. In quanto tale ha un patrimonio preordinato finalizzato al perseguimento di un determinato scopo di carattere culturale. E pur essendo di diritto privato, la fondazione è vigilata dal ministero per i Beni e le attività culturali, che ne nomina anche il sovrintendente, incarico assunto a settembre 2018 da Antonio Calbi. In quanto tale l’ente avrebbe dovuto ricevere un contributo dal Fondo unico dello spettacolo di 600 mila euro e un credito dalla Regione Sicilia di 2 milioni di euro. La mancanza di questi contributi non ha costituito comunque motivo di indebitamento, a conferma della capacità gestionale e degli incassi dell’Inda.
Leggi anche – Ecomusei sì ma senza fondi. La Regione li affida “alle comunità”
Le spese per la manutenzione del Teatro Greco
Tra i vari oneri dell’ente rientrano quelli per la manutenzione del teatro. Il bene dal 2010 è uno dei monumenti del servizio Parco archeologico di Siracusa, proprietà dell’assessorato dei Beni culturali della Regione siciliana che ne dà l’uso in concessione per la realizzazione delle rappresentazioni classiche. Per tutelare il teatro, l’Inda ha sempre provveduto alla copertura dei gradoni della cavea e all’installazione di scale smontabili. Il Teatro Greco, in quanto patrimonio culturale, beneficia anche dell’Art bonus, istituito con la legge 106 del 2014. Questo prevede un credito d’imposta per le erogazioni liberali a sostegno della cultura e dello spettacolo, con il fine di tutelare il patrimonio e favorire il mecenatismo. Secondo dati aggiornati al 30 settembre 2019, il progetto sperimentale di salvaguardia della cavea portato avanti dall’Inda dal 2017 ha un costo previsto di 73 mila euro e le erogazioni ricevute ammontano a 50 mila euro. A queste spese bisogna aggiungere quelle dell’ammodernamento del palcoscenico e dell’impianto elettrico di servizio del Teatro Greco: il costo previsto è di 150 mila euro, i fondi raccolti ammontano a cento mila. Questo significa che a fronte di una spesa minima di 222 mila euro, le erogazioni ricevute tramite Art bonus sono solo 150 mila euro.
Leggi anche – Farm a Favara. “Si può cambiare, e lo dimostriamo”
Le rappresentazioni classiche e il turismo
Oltre a vendite e guadagni legati esclusivamente all’Inda, le rappresentazioni classiche richiamano ogni anno un notevole numero di spettatori da tutta Italia e dall’estero. Questo crea un flusso turistico di vitale importanza per Siracusa e i suoi albergatori. Giuseppe Rosano, presidente dell’associazione Noi Albergatori Siracusa, ha rilevato dai dati statistici che nel periodo delle rappresentazioni il flusso di turisti stranieri sale dal quattro al 7,5 per cento e di quelli italiani dal 35 al 38,9 per cento, con un giro d’affari che nel 2019 ha superato i 36,7 milioni di euro. Non è un caso che negli ultimi due anni un accordo tra Inda e Noi Albergatori Siracusa abbia permesso agli ospiti delle strutture associate di avere agevolazioni sull’acquisto del biglietto, così da promuovere la cultura e la permanenza dei turisti in città. Questi dati evidenziano come gli spettacoli Inda contribuiscano alla crescita non solo del comparto turistico, ma del territorio tutto.