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Inflazione, dopo l’aumento dei prezzi in Sicilia è allarme anche per i risparmi

I prezzi al consumo sono in aumento del 12 per cento in Italia. Ma secondo Federconsumatori a rischio sono anche i risparmi, con tanti soldi in banca e una "scarsa conoscenza finanziaria" spiega il presidente siciliano Alfio La Rosa

I buoni fruttiferi postali sono un comunissimo sistema di risparmio per gli italiani, ma non senza rischi. Questi hanno infatti una scadenza e delle modalità di rimborso ben precise. Solo che spesso i risparmiatori non lo sanno: Poste italiane è stata recentemente multata da Agcm per 1,4 milioni di euro a causa della “scorretta attività di collocamento e gestione”, scrive Federconsumatori. In pratica chi ha acquistato i buoni lo ha fatto spesso senza conoscere in modo preciso le modalità di rimborso, esigibile entro dieci anni, trovandosi in molti casi con “carta straccia”. La vicenda ha però visto l’associazione consumatori in Sicilia uscire vittoriosa da un contenzioso con le stesse Poste, con l’ottenimento del valore del buono oltre a un risarcimento per spese legali e interessi. Sul buono della serie “18Q”, emesso quindi tra il 1986 e il 1995 e sul quale, ha riconosciuto il Giudice di pace di Palermo, non era indicata la data di esigibilità in modo chiaro.

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Inflazione alle stelle a Catania e Palermo

La sentenza, ottenuta grazie all’ausilio dell’avvocato Fabio Pernice di Federconsumatori a Palermo, è però il sintomo di un “periodo complesso da ogni lato, con prezzi dell’energia alle stelle e pratiche scorrette dei fornitori, che applicano modifiche contrattuali non consentite”, spiega il presidente dell’associazione consumatori siciliana Alfio La Rosa. Da un lato l’aumento dei prezzi al consumo arrivati a livelli da record europeo a Catania e Palermo nei mesi di settembre e ottobre 2022, ben oltre il 12 per cento di media nazionale, dall’altro “con aumento dei tassi per chi ha un mutuo, e soprattutto l’abbassamento dei valori del risparmio”. La situazione, affrontata a livello nazionale dalle associazioni consumatori con denunce alle autorità di controllo che hanno “portato alle sanzioni, oltre che di Poste anche di alcuni operatori del mercato dell’energia”, è però molto complessa da affrontare, e i tentativi di affrontarla con una class action “sono stati al momento bloccati”.

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Nel Decreto Aiuto 4 “nessuna novità”

Di casi analoghi a quello dell’utente palermitano risarcito, secondo La Rosa, potrebbero essercene però a migliaia. “Noi abbiamo avuto parecchie segnalazioni in merito, ma al momento non si può che intervenire caso per caso. Naturalmente abbiamo fatto ricorso sulla decisione di non autorizzare la class action”. Sulla vicenda “sarebbe necessario innanzitutto che il governo intervenga per risarcire i cittadini coinvolti almeno delle somme investite, finite nelle casse dello Stato”, è la richiesta di Federconsumatori a livello nazionale. Ma per il momento, nel giorno del varo del Decreto Aiuti 4, “non sembrano esserci novità rispetto a quanto visto precedentemente con il governo Draghi”, commenta La Rosa. Nel decreto si ripropone infatti solo la possibilità di poter rateizzare le bollette, “cosa possibile solo per chi ha effettivamente i soldi per farlo, non si può andare avanti con rate su rate”. Per la questione della tutela del risparmio, invece, nulla in programma.

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Scarsa educazione finanziaria

Secondo uno studio del sindacato dei bancari Fabi il patrimonio degli italiani ammonta a una cifra superiore ai 5 mila miliardi di euro. Una ricchezza effimera, in quanto si scontra con una realtà fatta secondo La Rosa “di scarsa conoscenza finanziaria”, ovvero la stessa denunciata recentemente anche in Sicilia dal Comitato per l’Educazione finanziaria insieme a Doxa nell’ultimo rapporto Edufin. L’unico modo per non ritrovarsi con un capitale svalutato nel tempo è quindi “quello di avere la fortuna di avere operatori finanziari in banca che riescano ad attuare diversificazioni degli investimenti mantenendo bassi i rischi, come quelli ad esempio che esistono sul mercato azionario”, commenta La Rosa. E se anche gli investimenti nei buoni postali diventano problematica, non si fa che peggiorare un periodo nel quale “regna ancora tantissima incertezza, e non si può certo chiedere di alzare i tassi di interesse a livello dell’inflazione, altrimenti si bloccherebbe tutto il sistema del credito”. A pagarne le conseguenza sono quindi i piccoli risparmiatori, per i quali in attesa di capire come si evolverà la situazione non resta che sperare “in provvedimenti governativi”.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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