In Sicilia nel 2018 erano attive 113 mila imprese non agricole, con 517 mila posizioni lavorative. Il dato è stato elaborato da Inps sulla base delle aziende che hanno l’obbligo di presentare una denuncia contributiva mensile presso l’istituto di previdenza per il pagamento dei contributi previdenziali dei propri dipendenti. I numeri pongono l’isola al settimo posto nazionale per numero di imprese, dietro a Lombardia (285 mila imprese attive), Lazio (166 mila), Campania (144 mila), Veneto (143 mila), Emilia Romagna (128 mila ) e Toscana (120 mila).
Penultima regione per rapporto imprese-popolazione
Se si considera il numero di imprese riferite alla popolazione residente, la Sicilia si ferma a 0,023. Peggio fa solo la Calabria (0,022 cittadini per impresa). E l’isola è ultima tra le grandi regioni anche per media di occupati per impresa e, quindi, di contributi. Il Piemonte, che con 110 mila imprese segue la Sicilia nella classifica del numero di imprese, registra quasi il doppio dei lavoratori – un milione e 15 mila contro i 517 mila siciliani -, e un monte contributi che supera i 10 miliardi e 500 milioni, al fronte dei 3 miliardi e mezzo versati nel 2018 dalle imprese siciliane. Una differenza che diventa ancora più marcata in rapporto al Trentino-Alto Adige: nelle province autonome di Trento e Bolzano sono presenti un totale di 35 mila imprese, che danno lavoro a 307 mila lavoratori, per una contribuzione totale di 3 miliardi di euro.
Penultima per contribuzione media
La contribuzione media per lavoratore in Sicilia è di 6 mila e 800 euro annuali: peggio fanno solo Calabria (6400 euro) e Molise (6500 euro annuali). Dall’altro lato della classifica la Lombardia, cui oltre al primato per numero di imprese e lavoratori, spett anche quello della contribuzione: la cifra sale a 11 mila e 600 euro. A seguire il Piemonte (10 e 400 euro procapite) e l’Emilia Romagna (10 mila e 300).
In Sicilia imprese più piccole
Per Inps il 79 per cento delle imprese italiane ha meno di 5 lavoratori. Un dato che, se non rispecchia la distribuzione lavorativa per impresa (il 21 per cento dei lavoratori è impiegato in grandi imprese con più di mille addetti), testimonia di una profonda differenza tra Nord e Sud Italia. Nella classifica del numero di lavoratori impiegati per impresa non è dissimile: la Sicilia è al terz’ultimo posto nazionale anche in questo parametro, con 4,5 lavoratori impiegati in media per opgni azienda. Peggio fanno, anche in questo caso, solo Calabria (poco sotto i 4 lavoratori) e Molise (4,2). La regione con più lavoratori per impresa si conferma la Lombardia (12,4), seguita dal Lazio (10,8) e dall’Emilia Romagna (9,84).