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Intel a Catania, Musumeci, M5s e Cgil Sicilia criticano il ministro Giorgetti

Il presidente della Regione e il sindacato prendono posizione contro il titolare dello Sviluppo economico, che ha dichiarato di preferire Torino come sede del nuovo stabilimento

Anche il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci prende posizione nella polemica sulle frasi del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, che nelle scorse ore ha dichiarato di preferire Torino a Catania come sede del nuovo stabilimento della Intel. “Se un colosso dell’hi-tech è pronto ad investire in Italia, con un progetto ambizioso che darà impulso all’economia e all’occupazione, a decidere non può essere la solita logica che privilegia il Nord a discapito del Sud”, scrive in una nota il governatore siciliano. Un investimento particolarmente significativo, quello della multinazionale americana, soprattutto nello scenario post-Covid. “Nel pieno della progettualità di una ripartenza, che non può certo essere a due velocità o, peggio, azzoppata sul nascere, non si può continuare con la politica assistenzialista che ha sempre mortificato il Mezzogiorno”, prosegue Musumeci.

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“Sicilia all’avanguardia nel mondo”

“Il governo di Roma, con il ministro per lo Sviluppo economico, aveva garantito per l’insediamento di Intel una partita da giocare facendo perno sul ‘sistema Italia’ e sulle migliori credenziali dell’area da individuare”, aggiunge il presidente della Regione. “E a questo noi siamo fermi, pur leggendo sulla stampa di pressioni e rivalse nordiste, di dichiarazioni a sostegno del candidato sindaco di Torino e del così contestuale, addirittura dichiarato, ‘tifo’ per la candidatura di Mirafiori a discapito di Catania. Siamo certi che la squadra del cuore di un ministro della Repubblica non può che essere l’Italia. Così come – se la ‘competizione sarà sulla capacità di offrire competenze ed intelligenze’- la Sicilia, con i suoi centri di ricerca e, non ultimo, uno dei più importanti stabilimenti di microelettronica del mondo, non può che essere in partita e rivendica a pieno titolo l’insediamento del futuro stabilimento di Intel”. 

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M5s: Catania capitale tecnologica

Anche i parlamentari regionali, nazionali ed europei del Movimento Cinque Stelle siciliano, nonché i consiglieri comunali etnei, sono intervenuti sulla vicenda Intel, criticando le dichiarazioni di Giorgetti. “Spiace che qualche esponente del governo nazionale ignori i grandi insediamenti produttivi e tecnologici che già albergano ai piedi dell’Etna”, scrivono in una nota i pentastellati, che ricordano come il capoluogo siciliano, con la sua Etna Valley, sia “una delle capitali tecnologiche italiane”. Condizione industriale che potrebbe migliorare “con l’istituzione delle Zez e lo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza”. “Per storia, per vocazione, per know how Catania è la sede ideale per ospitare un colosso del microchip come l’Intel. Basti citare l’investimento recente di STMicroelettronics che a Catania produrrà wafer in carburo di silicio, ciò grazie all’impegno del governo Conte e della mediazione dei portavoce locali del Movimento. Motivo per cui solleciteremo il governo e i nostri ministri  affinché l’Intel possa canalizzare l’investimento di un nuovo sito produttivo proprio a Catania, dove troverebbe le condizioni ideali per il suo sviluppo”.

Cgil: “Bieca logica elettoralistica”

Sulla vicenda è intervenuta anche la Cgil siciliana, che attraverso il segretario generale Alfio Mannino e il segretario catanese Carmelo De Caudo bolla come “grave, inaccettabile, del tutto inopportuna” l’uscita del titolare dello Sviluppo economico. “Siamo allibiti dalle parole di Giorgetti. Un ministro di un governo che già non brillava per meridionalismo ne mostra ora il vero volto, cercando di dirottare in Piemonte un investimento che costituirebbe per la Sicilia un’opportunità enorme di sviluppo e occupazione e che Catania è pronta ad accogliere avendo tutte le carte in regola quanto a competenze, intelligenze, know how. Come non vedere la bieca logica elettoralistica”, aggiungono i due esponenti della Cgil, “che sottende all’operazione da parte di chi dovrebbe fare gli interessi di tutto il paese e invece fa i propri e della propria parte politica, come dimostra anche il fatto che Giorgetti non abbia mai partecipato a nessuno dei tavoli di crisi sul Mezzogiorno”.

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Verso la mobilitazione sindacale

“Dal ministro per lo sviluppo economico”, sottolineano Mannino e De Caudo, “ci si aspetterebbe piuttosto un’iniziativa per agevolare l’investimento in Sicilia contribuendo a risollevarne le sorti dell’economia e dell’occupazione. Invece solo parole che dovrebbero imbarazzare il governo di cui fa parte e anche l’esecutivo regionale dal quale ci si aspetterebbe un intervento deciso piuttosto che un balbettio”. Per Mannino e De Caudo urge un immediato chiarimento da parte del premier Draghi, “perché il sospetto che a questo governo le sorti del sud del paese non interessino proprio si fa a questo punto forte”. La Cgil annuncia in proposito iniziative di mobilitazione. “L’abbiano più volte detto”, concludono Mannino e De Caudo, “il Mezzogiorno non deve più essere solo un titolo in qualche anfratto di programma”.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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