Incredibile ma vero, il 30 per cento dei libri pubblicati in Italia non ha venduto nemmeno una copia. Non solo, tra tutti i libri pubblicati nel 2022, circa 35mila hanno venduto appena dieci copie. Insomma, aumentano vertiginosamente gli autori, i cosiddetti wannabe writers ma calano drasticamente i lettori, un’emorragia lenta ma inarrestabile che nemmeno gli ebook hanno tamponato. Questi dati tutt’altro che rassicuranti sono forniti dalle librerie indipendenti, riunite da Cat (Centro assistenza Tecnica) Confesercenti Emilia-Romagna sulla base di uno studio realizzato da Nomisma su base Istat.
Leggere libri (non) è come andare a messa
Un quadro che si completa con un altro dato che emerge dallo studio Confesercenti-Nomisma: un lettore su due nell’ultimo anno ha letto tra i due e i cinque libri, favorendo il genere giallo (scelti dal 58 per cento dei lettori) e thriller (52 per cento), con buona pace del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che si è “autoimposto di leggere un libro al mese. È un fatto di disciplina. Come andare a messa”.
Il fascino del sentirsi “scrittore”
Diciamolo senza timore di smentita, essere socialmente inquadrati come scrittori ha un fascino evergreen. A prescindere se l’editore sia un colosso o un tipografo 2.0, vedere il proprio nome in copertina e lanciarsi in altisonanti dichiarazioni stampa, riempiendo gli status dei social network di recension, è una sensazione senza prezzo che ammalia sin dalla notte dei tempi. Non a caso, ogni stagione una serie di imprenditori, sportivi e politicanti concede alle stampe le proprie memorie, appuntandosi sulla giacchetta l’icona di narratore. Un fenomeno che parte anche dal basso ed ecco spiegato anche il proliferare di scuole di scrittura ad ogni latitudine, progetti non sempre specchiati da cui germinano nuove voci, fenomeni editoriali del futuro prossimo venturo che vogliono fortemente inserirsi in un mercato saturo di titoli, zeppo di festival in cui il pubblico partecipa festosamente (salvo poi non acquistare alcunché, come se facesse zapping con il telecomando).
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Qualche nome da seguire su TikTok
In questo quadro un po’ desolante, c’è un elemento in forte controtendenza che apre spiragli sul futuro. TikTok è sicuramente la nota lieta del mercato editoriale e dopo il primo caso ovvero la scalata alle classifiche mondiali de La canzone di Achille, un titolo via l’altro – da Una vita come tante di Hanya Yanagihara al successo di Erin Doom sino alla riscoperta a furor di popolo di Jane Austen – il successo dei #booktok non è più un segreto ma una bella certezza: la fidelizzazione diretta con i followers ha portato in libreria una nuova tipologia di lettori, esigenti, empatici, appassionati del genere romance e young adults, un passaparola sempre più potente che ha lanciato sui social numerose influencer capaci di parlare di libri e lettura con passione ed entusiasmo. Qualche nome da seguire subito? Megi Bulla (@labibliotecadidaphne), Francesca Marson (alias @Nuvoledinchiostro), Marta Perego (@marta_perego), Valentina (@valentina.ghetti) e Carmelo Sì (@Timidalibreriadelriccio).
L’hashtag #BookTok da 140 miliardi di visualizzazioni
I numeri parlano chiaro e l’hashtag #BookTokItalia nato nel 2020, oggi ha superato i 2 miliardi visualizzazioni mentre #BookTok ha sfondato quota 140 miliardi.
Un fenomeno sempre più importante con un’inevitabile ricaduta economica globale tanto che le case editrici provano a intercettare temi e personaggi che possano veicolare il passaparola e lo dimostra il nuovo incarico professionale per Martina Donati. Da settembre, sarà direttrice editoriale della narrativa italiana e straniera di Sperling & Kupfer, Piemme, Frassinelli e del marchio dei tascabili Pickwick, una nomina che non sorprende gli addetti ai lavori, vista l’esperienza e i numerosi titoli Newton Compton divenuti bestseller sotto la sua direzione editoriale.
Il marchio editoriale 8th Note Press
Insomma, la crisi c’è ma il mercato – per fortuna – corre e risponde agli stimoli e difatti, il New York Times ha rivelato che ByteDance, la società cinese proprietaria della piattaforma di condivisione dei video di TikTok, ha appena depositato in America il marchio editoriale 8th Note Press. Si tratterebbe di una compagnia di prodotti e servizi per la pubblicazione, un elemento di aggregazione in cui far confluire le nuove uscite e una web community fatta di consigli di lettura, commenti e recensioni per generare entusiasmo e far crescere l’hype. Cosa ne penseranno le lettrici e i lettori?