Le strade del vino portano all’Etna e passano da Vinimilo, “una manifestazione sempre in crescita e che aumenta sempre di qualità, sia dal punto di vista organizzativo, che dei partecipanti”. Lo riconosce Gina Russo, presidente dell’associazione di promozione sociale “Strada del vino dell’Etna“. Si tratta di una realtà che riunisce i protagonisti della cultura del vino e dell’ospitalità: cantine e aziende agricole, strutture ricettive e ristoranti. Obiettivo è offrire ai visitatori un bouquet di esperienze di valore dal punto di vista enogastronomico, ambientale e turistico, tutte costruite intorno all’Etna. L’associazione quindi non poteva mancare a Vinimilo. Qui ha rivestito un ruolo di primissimo piano, curando le enoteche all’aperto, “con un offerta di 170 etichette – sottolinea la presidente Russo – a disposizione per le degustazioni. Vini che rappresentano tutti i versanti dell’Etna”.
Leggi anche – Il successo dell’Etna Bianco Superiore. A ViniMilo le “sfumature di carricante”
Strade del Vino, collaborazione da sette anni
La kermesse promossa dal Comune di Milo si è ormai consolidata come riferimento per i percorsi dell’enogastronomia e dell‘enoturismo, parole chiave per l’associazione. “Da sette anni ormai seguiamo Vinimilo – ricorda Russo – e i numeri sono sempre in crescita“. Una formula gradita al pubblico e che anche nell’edizione 2023 ha permesso di realizzare numerose iniziative: “Tanti laboratori del gusto, diverse manifestazioni, masterclass specializzate sui vini dell’Etna, ma anche su quelli provenienti da altre zone della Sicilia”, spiega la presidente. Quest’anno infatti la manifestazione ha ospitato anche diversi vini provenienti dall’area del Sud-Est dell’Isola, attraverso una collaborazione con la “Strada del vino del Val di Noto“.
Leggi anche – ViniMilo 2023, il bilancio di Fisar. “Da sagra di paese a vetrina internazionale”
“Il mondo del vino si sa adattare alla crisi”
Nell’ambito di un bilancio della manifestazione di certo positivo, non mancano le preoccupazioni legate all’economia del settore vitivinicolo e di tutta la filiera che lo accompagna. Dal punto di vista delle imprese, le difficoltà non mancano. In particolare “il caro-bottiglie e il caro-imballaggi“, ricorda la presidente, “perché questi incidono sul prezzo del vino e quindi sul prezzo per il consumatore finale”. Ma c’è motivo di sperare. “Senza dubbio il mondo del vino si sa adattare alla crisi, perché fa parte del mondo dell‘agricoltura, abituato a diverse problematiche che la natura ci ha abituato a saper risolvere“. L’auspicio dell’associazione è che i prezzi “rientrino nel range normale” tracciando così la strada per un ritorno a un mercato stabile che possa quindi coinvolgere ancora più acquirenti.