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Morti sul lavoro, la Sicilia tra le regioni più “pericolose”: 32 decessi nel 2023

Siracusa, Messina e Trapani sono le province siciliane con il maggior numero di morti sul lavoro. Siracusa è la seconda provincia in Italia, con un significativo aumento nei primi sei mesi del 2023. Gli uomini hanno subito più infortuni mortali rispetto alle donne negli ultimi quattro anni

Siracusa, Messina e Trapani sono le tre province in Sicilia dove più si muore sul posto di lavoro. Secondo i dati dei primi sei mesi del 2023dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering, Siracusa è la seconda provincia in Italia, Messina l’ottava, Trapani la quarantesima. Sono invece solo quattro i territori che fanno registrare un tasso di incidenza inferiore alla media nazionale, pari a 15, cioè Catania, Caltanissetta, Enna e Ragusa.

Siracusa scalza Messina per decessi sul lavoro

Analizzando la situazione provinciale, Siracusa compie un preoccupante passo in avanti. Se nel 2022 seguiva Messina, ora la scalza. Lo scorso anno l’incidenza aretusea era pari al 44,9, nel primo semestre del 2023 è già di 62,9 con sette morti. Il territorio peloritano perde posizioni, ma fa registrare comunque un tasso di crescita più alto rispetto il 2022. Stando ai dati Vega, elaborati su rilevazioni Inail, l’incidenza è cresciuta dal 47,4 al 53,4 e i morti sono stati nove già nei primi sei mesi del 2023. Se Siracusa e Messina sono in fascia rossa, Trapani si trova nella fascia arancione, con un’incidenza di 25,8, insieme a Palermo. Il capoluogo regionale mostra un’incidenza del 21,7, contando lo stesso numero di morti di Siracusa (sette) ed un maggior numero di occupati. Zona gialla per Agrigento con un tasso d’incidenza del 17,7 e due decessi.

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Zero morti sul lavoro a Ragusa, Enna e Caltanissetta

Se Catania viene inserita nella fascia bianca, mostrando un indice inferiore a 14 (più basso del tasso nazionale), è esemplare il dato emerso nelle province di Ragusa, Enna e Caltanissetta. Non si contano morti sul lavoro in queste province di Sicilia nel primo semestre del 2023. Nel complesso la Sicilia resta comunque tra le regioni in cui si muore di più lavorando. L’isola occupa l’ottavo posto in Italia, con un incidenza degli infortuni mortali sul numero complessivo di occupati di 23,9. I decessi sono stati trentadue, colpendo il 6,4 per cento dei lavoratori siciliani. La percentuale più alta nella Penisola è quella censita in Lombardia, 17 per cento, 9 per cento in Veneto. Seguono Lazio, Piemonte e Campania tutte con una percentuale superiore all’8 per cento semestrale.

Morte “di genere”, uomini maggiori vittime?

Nell’ultimo quadriennio, in Italia gli uomini hanno subito più infortuni mortali rispetto alle donne. Anche durante il tragitto per andare a lavoro, sono sempre gli uomini ad aver fatto registrare l’indice di incidenza maggiore. Tuttavia l’andamento segna un trend in miglioramento, almeno per il sesso maschile. Nel 2020 pari a 5,5 contro 1,2 delle donne, nel 2021 pari a 6,4 contro 1,2 delle donne. Nel 2022 pari a 7,1 contro il 2,7 delle donne, nel 2023 pari a 1,7 contro 1,1. Il rapporto dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering evidenzia come gli uomini, nel primo semestre del biennio 2020-2021 e nel 2023, sono anche i lavoratori che registrano un’incidenza maggiore di morte in relazione al numero di denunce di infortunio. Nel 2022 sono invece le lavoratrici a registrare il valore dell’indice di incidenza più elevato. Viceversa, considerando gli infortuni mortali durante il tragitto verso il posto di lavoro, sono le donne a registrare in tutti e quattro gli anni considerati (2023 – 2022 – 2021 – 2020) l’incidenza maggiore per le denunce di infortunio che hanno portato alla morte.

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