Saracinesche abbassate e insegne spente rappresentano l’emblema non solo dell’emergenza sanitaria ma anche della recessione economica causata dal corona virus. Oggi più che mai ci chiediamo se le attività economiche e i piccoli imprenditori saranno nelle condizioni di ripartire. Una delle questioni riguarda il pagamento delle locazioni commerciali, a cui devono fare fronte gli esercenti a fronte di un “mancato reddito “derivante dalla chiusura. Secondo il Ministero delle Finanze i negozi affittati sono poco più di 809 mila, su un totale di 1,5 milioni di unità immobiliari categoria C1 ovvero negozi. Occorre intervenire urgentemente – sostiene il Presidente di Unimpresa Sicilia Salvo Politino -sulla tassazione Imu. Nei giorni scorsi abbiamo inviato a tutti i sindaci la richiesta di sospensione dell’IMU per gli immobili ad uso commerciale, a condizione che i locatori concedano agli inquilini una riduzione dei canoni commerciali, rapportata al 100 per cento dell’importo derivante dall’esenzione dell’Imu.
Chiediamo inoltre una copertura economica dello stato e che i locatori non paghino Irpef o Ires sui canoni commerciali non percepiti. Richiamiamo la sensibilità istituzionale del Governo Nazionale, del Governo Regionale e delle Amministrazioni comunali, proseguendo il nostro impegno – aggiunge Politino – a tutela e rispetto delle piccole e medie imprese con proposte concrete. La priorità di tutti è l’emergenza sanitaria ma se è vero che si vuole avviare la fase 2 ovvero quella della ripartenza è necessario creare le condizioni per fare ripartire l’economia fatta soprattutto di piccole e medie imprese, che oggi si trovano in crisi di liquidità e rischiano di indebitarsi ulteriormente. Diversamente le imprese non avranno più la forza di ripartire – conclude il Presidente Politino – rischiando di diventere ostaggio della criminalità organizzata.