È stato un momento veramente significativo quello vissuto nell’aula consiliare di Tortorici nella serata del 30 luglio: alla presenza dell’Assessore Regionale dell’Agricoltura Toni Scilla, primo firmatario, e del Dirigente Generale del Dipartimento Regionale Agricoltura Dario Cartabellotta, è stato finalmente sottoscritto l’Accordo Quadro per la Filiera Corilicola Siciliana proposto dall’Associazione Culturale Nebrodi già a far data dal 30 maggio 2014. Lo rende noto un comunicato dell’Associazione culturale Nebrodi. Si è trattato, indubbiamente – si legge nella nota – di un lungo percorso che ha però portato all’aggregazione di un rappresentativo nucleo di sottoscrittori che supera le 130 unità, tra agricoltori singoli ed associati, operatori del settore della commercializzazione, del settore della trasformazione, utilizzatori, enti istituzionali ed associazioni varie. La superficie corilicola aggregata rasenta i 1.400 ettari.
Il lungo percorso fino alla firma
Tappe fondamentali di questo percorso sono rappresentate dalla sottoscrizione, nel novembre del 2017, del “Protocollo di collaborazione per lo sviluppo della filiera corilicola siciliana” tra l’Assessorato Agricoltura, Sviluppo Rurale e Pesca mediterranea, l’ESA e l’Associazione Culturale Nebrodi, nonché dalla successiva istituzione, nel luglio del 2019, del Comitato promotore della Filiera Corilicola Siciliana. I lavori hanno portato alla definizione dei contenuti dei documenti, l’Accordo Quadro vero e proprio e l’allegato disciplinare di produzione, adottati dall’Assessore con un proprio decreto e sottoscritti in quella sede. Lo schema utilizzato, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione n. 1 del 2014, attuativo delle previsioni di cui all’art 82 “Accordo delle filiere agroalimentari” della L.R. 12 maggio 2010, n. 11, precisa gli obiettivi da perseguire: creazione di rapporti stabili all’interno dei diversi segmenti di filiere di produzioni agricole di rilevanza regionale, realizzazione dell’aumento del valore aggiunto delle stesse produzioni agricole e una sua equa redistribuzione all’interno dei singoli stadi delle filiere.
Primo accordo quadro in Sicilia
A questi fondamentali obiettivi, nel corso della elaborazione dei contenuti dell’Accordo Quadro, il primo in Sicilia, si sono aggiunti quelli connessi con l’attuazione del Piano regionale di settore per il “Nocciolo” del 2012. Il piano regionale, in sintonia con le linee generali del “Piano nazionale del settore corilicolo”, contiene indirizzi per costituzione, promozione e sviluppo della filiera corilicola siciliana, per lo svolgimento di attività di informazione, promozione e comunicazione rivolte agli operatori della filiera, ai tecnici, etc., e ancora per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento dei risultati, nonché il sostegno alle imprese.
Il problema del “cimiciato” e quello dei ghiri
In questo contesto, ovviamente, non si poteva prescindere dal considerare anche le attuali condizioni fitopatologiche che connotano i noccioleti siciliani e che ostacolano il raggiungimento delle più alte qualità delle produzioni dovute alla elevata incidenza del cimiciato (infestazioni diffuse di Gonocerus acuteangulatus, la cimice del nocciolo) e la presenza di popolazioni, notevoli in alcune zone, di ghiro (Glis glis), che richiedono il dispiegamento di strategie di difesa compatibili con le qualità ottenibili e con le caratteristiche nutraceutiche delle produzioni medesime. La creazione dell’Organismo di filiera così costituito – conclude la nota dell’Associazione culturale Nebrodi – in quanto avanzata forma di organizzazione e rappresentazione degli interessi del settore corilicolo siciliano, viene riconosciuto dall’Assessorato Regionale dell’Agricoltura tra gli interlocutori qualificati ai fini della elaborazione, proposizione, concertazione ed esecuzione delle specifiche politiche di intervento che l’Amministrazione Regionale riterrà di dovere adottare.