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Officine culturali, innovatori siciliani selezionati da San Paolo

L'impresa sociale è l'unica nell'Isola selezionata nall'ambito del progetto Open2Change. "La nostra esperienza valida qui come al Nord", spiega il presidente Ciccio Mannino

Sono il riferimento per chiunque voglia effettuare le visite guidate al Monastero dei Benedettini di Catania. Ma l’attività di Officine culturali in dieci anni si è evoluta da quella di associazione culturale a impresa sociale, con proposte innovative nel campo della fruizione e nella comunicazione dei beni Unesco di Catania. Esperienze che oggi valgono la selezione come unici siciliani tra i trenta innovatori di Open2Change, bando della Compagnia di San Paolo di Torino che fa capo al gruppo bancario Intesa San Paolo e che mira a sviluppare, in seno alle istituzioni culturali, percorsi biennali di lancio e stabilizzazione di uno o più processi o prodotti nell’ambito dell’audience development. “E parlando di audience development, ovvero i processi di allargamento del pubblico, le piccole istituzioni culturali come la nostra sono certamente all’avanguardia”, afferma Francesco Mannino, presidente dell’impresa sociale catanese.

“Nell’emarginazione non c’è differenza tra Nord e Sud”

Il percorso di selezione non è ancora concluso “ci sarà lunedì 7 ottobre un’ulteriore fase, in cui 20 istituzioni culturali di Piemonte e Liguria selezionate sceglieranno un innovatore con cui avviare un progetto, sul cui finanziamento la Compagnia si riserverà di dare parere favorevole”, spiega Mannino. Ma al di là dell’esito, resta un risultato concreto che segna per Officine culturali un punto come eccellenza siciliana. Ma cosa hanno delle istituzioni culturali del ricco nord da imparare dai catanesi? “Io non sono molto d’accordo su questa dicotomia Nord Sud – risponde Mannino -, perché l’emarginazione culturale è la stessa in tutta Italia, e quando parlo con istituzioni del luogo dei problemi delle periferie di Genova o Torino i problemi e i temi sono perfettamente uguali. Se l’esclusione è la stessa, il percorso da seguire può essere valido in tutta Italia”. E Mannino, che con Officine culturali ha messo in atto esperienze come le rappresentazioni teatrali itineranti all’interno del Monastero, le visite notturne e percorsi dedicati all’archeologia per bambini, vede in questo tipo di bandi una evoluzione nel sistema dei progetti. “Spesso si parte con un bando, che magari prevede una analisi di un contesto molto dettagliata e una dotazione finanziaria calibrata su dei risultati da raggiungere. E magari il progetto viene approvato molti anni dopo, quando il contesto è completamente cambiato. In questo caso il processo viene invertito e percorso per step. Il coinvolgimento del pubblico – conclude Mannino -, sarà solo l’atto finale di un percorso a quattro tappe”. Tappe che l’impresa sociale catanese spera di percorrere fino in fondo.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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