L’Ordine dei medici di Catania è stato rasarcito dopo esserci costituito parte civile ad un processo per aggressione. Dopo denunce e prese di posizione arrivano i primi risultati per l’OMCeO etneo, in prima linea per la tutela dei medici. La categoria vive una situazione di forte disagio in un contesto dove violenza e aggressività sono dilaganti, tanto da diventare emergenza a livello nazionale.
Aggressore di Acireale condannato
Dopo l’aggressione al ginecologo Luca Caragliano, avvenuta durante un turno di guardia all’Ospedale di Acireale “Santa Marta e Santa Venera” nel 2019, l’OMCeO si era costituito parte civile al processo, a difesa del decoro e della dignità dell’intera categoria professionale. In occasione della pubblica udienza del 3 ottobre 2023, il Tribunale di Catania, terza sezione penale, ha sentenziato la condanna dell’uomo che l’11 dicembre aveva intimato a Carigliano di modificare una valutazione medica per poi aggredirlo e ferirlo.
Le parole del presidente dell’Ordine dei medici di Catania
“L’ente professionale – sottolinea Alfio Saggio – è garante della rispettabilità dell’intera professione medica, nonché dell’incolumità dei propri iscritti nello svolgimento delle loro attività”. Per questo motivo, l’Ordine dei medici – difeso dall’avvocato Eleonora Savoca – si era costituito parte civile nel procedimento penale, considerato i fatti “incidevano gravemente sull’immagine e reputazione dell’OMCeO”. In seno alla sentenza, il giudice ha accertato la responsabilità penale dell’imputato, condannandolo alla pena della reclusione per tre anni e l’interdizione dai pubblici uffici, come conseguenza delle gravissime condotte tenute in danno del medico Caragliano, difeso dall’avvocato Salvatore Sterlino. Il giudice ha inoltre condannato l’uomo al risarcimento del danno all’immagine subito dall’Ordine e al pagamento delle spese processuali.