La data c’è, dal 9 al 11 settembre 2020. Quello che non è certo è come si svolgerà in quei giorni la Palermo Comic Convention (Pcc), il festival dedicato a fumetti, giochi e cultura pop che dal 2015 anima il capoluogo siciliano. E il limite principale sono le regole per gli eventi emanate dal governo nazionale e regionale nel periodo dell’emergenza da Covid-19. “Ci impongono un numero massimo di 200 persone al coperto, mille all’esterno. Sarebbe davvero complicato adattarle a una manifestazione che si basa sulla presenza del pubblico per una intera giornata”. Lo afferma Alessio Riolo, direttore generale della manifestazione che si svolge alla fiera del Mediterraneo. La struttura, con i dovuti accorgimenti “per garantire la salute di tutti i partecipanti”, potrebbe prestarsi, grazie ai suoi padiglioni, e ad ampi spazi esterni e vie di fuga, a una rimodulazione del format. “Magari alternando ingressi e uscite a tempo, e dividendo i vari eventi su altre aree”. Ma i dubbi sulla fattibilità, e sul risultato finale, restano.
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Riolo: “ipotesi di una edizione Made in Italy”
Nei cinque anni d’esistenza la manifestazione palermitana ha raggiunto numeri considerevoli, crescendo dai diecimila partecipanti della prima edizione ai 32 mila del 2019. “Il problema principale, sul quale ci confrontiamo costantemente con gli altri imprenditori che hanno eventi in programma nella struttura – prosegue Riolo -, è quanto sia utile trovare delle date alternative, perché si creerebbe il rischio di una eccessiva concentrazione di eventi in poco tempo”. La data di settembre “non è compromessa”, dunque, ma si pensa già ai problemi logistici. Negli anni Pcc ha ospitato le principali case editrici del settore, da Bonelli a Panini Comics, oltre personalità illustri del mondo del fumetto e della cultura pop, come Eduardo Risso, quattro volte vincitore del premio Eisner, “l’oscar” del fumetto. Ma anche personalità internazionali come Kevin McNally, attore notissimo per la partecipazione in Pirati dei Caribii e attivo negli ultimi anni nei successi tv internazionali Downton Abbey e Supernatural. Fermare delle date per gli ospiti esteri è quindi un’altra, grande, incognita. “I voli internazionali difficili da riprogrammare, oltre a tutti i problemi organizzativi legati a fornitori, allestimento e personale”, potrebbe portare a una edizione 2020 “sempre di alto livello, ma che potremmo definire Made in Italy”, prosegue Riolo.
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I numeri: 200 lavoratori, 5 milioni di impatto economico
Nell’ultima edizione 2019 Pcc ha esteso l’area all’interno della Fiera del Mediterraneo fino a 17 mila metri quadri. All’interno hanno operato “circa 200 persone, per un budget di circa 300 mila euro”. Un budget “non altissimo a livello assoluto, ma significativa da mettere sul campo in questa situazione”. Riolo annuncia una interlocuzione, programmata tra pochi giorni, con l’amministrazione comunale per capire che margini di manovra ci saranno per confermare l’evento. Nei mesi del lockdown dovuto al Covid-19 “non ci sono state, naturalmente, interlocuzioni. La priorità è sempre quella di garantire la salute. Ma dobbiamo capire il da farsi”. Anche perché, secondo gli studi propedeutici all’evento effettuati, tramite interviste e coefficienti statistici, “l’impatto diretto sul territorio dell’evento è di circa 5 milioni di euro, considerando alberghi, esposizioni, fornitori”. Un evento che la città di Palermo non può permettersi di perdere.