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Per i comuni il recupero dell’evasione non esiste

È negativa la performance dei comuni siciliani per il recupero dell'evasione fiscale. I dati dell'analisi del servizio politiche territoriali della Uil

Dalla lotta all’evasione, la Sicilia recupera bruscolini. Nel 2018 appena 49.424 euro, il 58,6 per cento in meno rispetto al 2017, che tradotto in moneta vuol dire 70 mila euro. Per fare un confronto: San Giovanni in Persiceto, comune bolognese di circa 30 mila abitanti, nel 2018 ha recuperato 1,5 milioni.

Cifre deludenti

Le cifre arrivano da un’analisi del servizio politiche territoriali della Uil, basata sui dati del ministero dell’Interno del 7 agosto 2019. La norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale è del 2010. In questi 19 anni, ha consentito di recuperare 109 milioni di euro, frutto di oltre 110 mila segnalazioni all’Agenzia delle Entrate. L’apice si è toccato nel 2014, con un incasso di 21,2 milioni di euro, per poi diminuire costantemente a partire dal 2015. Ivana Veronese, segretaria confederale Uil, ha definito i risultati “deludenti”, soprattutto se paragonati “agli alti tassi di evasione fiscale e di irregolarità lavorativa nel nostro Paese che, secondo gli ultimi dati, ammontano ad oltre 108 miliardi di euro”.

Agrigento, un primato zoppo

Come si intuisce dalla cifra complessiva, non c’è nessuna città siciliana tra le prime dieci in Italia per recupero dell’evasione fiscale. Anzi, la Sicilia peggiora di anno in anno. La differenza non sta tanto nel numero dei comuni che hanno avviato azioni per il contrasto all’evasione fiscale (se ne contano 21 su 390 nel 2018 e 22 nel 2017), quanto nella capacità stessa di contrasto. A parlare, ancora una volta, sono i numeri: per conquistare il primato di zona più attiva del 2018, ad Agrigento è bastato recuperare 16.207 euro (l’anno prima si era fermata a 4.500 euro). Non c’è molto da meravigliarsi: solo uno dei 43 comuni della provincia ha attivato la procedura per la compartecipazione del contrasto all’evasione fiscale. Anche le province di Messina e Palermo contano un solo comune attivo. Sono riuscite a recuperare, rispettivamente, 1.903 e 4.651 euro. Performance calate rispetto a quelle (già molto deboli) del 2017, quando erano riuscite a ottenere 16 mila e 6.600 euro.

Caltanissetta, recupero zero

Enna, Ragusa e Siracusa sono le province siciliane con il maggior numero di comuni attivi: quattro. Se Enna ha perso per strada un comune, Ragusa e Siracusa sono ferme a quota uno. Il recupero, però, è sempre di poche migliaia di euro. A Siracusa, nonostante i centri attivi si siano quadruplicati, l’importo è persino calato. A Enna sono arrivati 6 mila euro nel 2018, 10 mila in meno del 2017. Ragusa, con 5.794 euro, ha fatto un balzo, ma ci voleva poco per migliorare i 325 euro dell’anno precedente. Siracusa, con 4.637, ha dimezzato il recupero del 2017. Stesso andamento per Catania: i comuni sono passati da sette a tre e gli introiti da 6.464 a 3.781. Trapani è la provincia che ha fatto meglio nel 2017 e si classifica seconda dopo Agrigento nel 2018. C’è una conferma, quella dell’ultima piazza: a Caltanissetta non c’è alcun comune attivo. E il recupero in termini di evasione è pari a zero.

Riscossione in calo, anche per il futuro

Per il futuro, inoltre, la situazione sembra andar peggio se si considera che negli ultimi quattro anni è diminuito il premio riconosciuto ai comuni per la loro compartecipazione al contrasto all’evasione fiscale e contributiva. Tanto più che condoni o pace fiscale varati negli ultimi anni rischiano di rendere vana l’azione di contrasto degli stessi municipi. Eppure proprio le amministrazioni locali sono quelle che avrebbero più bisogno di queste risorse per ampliare i servizi ai cittadini o abbassare le tasse a livello locale.

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Desirée Miranda
Desirée Miranda
Nata a Palermo, sono cresciuta a Catania dove vivo da oltre trent'anni. Qui mi sono laureata in Scienze per la comunicazione internazionale. Mi piace raccontare la città e la Sicilia ed è anche per questo che ho deciso di fare la giornalista. In oltre dieci anni di attività ho scritto per la carta stampata, il web e la radio. Se volete farmi felice datemi un dolcino alla ricotta

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