Il milanese Specto è il progetto del 2019 più innovativo d’Italia. È questo che ha vinto la 17esima edizione del premio nazionale per l’innovazione “Verso un futuro sostenibile”. Indetto da PNICube, l’associazione degli incubatori universitari, premia ogni anno l’idea di start up più rivoluzionaria tra quelle nate all’interno del mondo accademico. L’obiettivo è diffondere la cultura d’impresa in ambito universitario e accorciare le distanze tra ricerca e mercato, stimolando il dialogo tra ricercatori, impresa e finanza. Per l’edizione 2019, la finale si è svolta al Monastero dei Benedettini di Catania. A confronto le dodici start up vincitrici delle 16 competizioni regionali (StartCup). Quattro i settori di gara: ICT & Services (tecnologie dell’informazione e dei nuovi media), Life Science (miglioramento della salute delle persone), Industrial Technologies (produzione industriale innovativa) e Cleantech & Energy (miglioramento della sostenibilità ambientale). I vincitori si sono portati a casa premi da 25 mila euro ciascuno.
L’idea vincente
Gli ideatori di Specto studiano al Politecnico di Milano e oltre alla “Coppa dei Campioni”, hanno vinto anche il premio dedicato al settore “Industrial Technologies”. Il progetto sviluppa spettrometri ottici miniaturizzati di nuova generazione per la diagnosi biomedica precoce e quantitativa e il rilevamento dei materiali. Nello specifico, lo spettrometro offre la possibilità di recuperare in modo non invasivo le informazioni biomeccaniche, ovvero senza la necessità di un contatto fisico distruttivo o di un’etichettatura tossica del campione. Inoltre, l’elevata compatibilità, il contrasto, la velocità e la risoluzione dello spettrometro, lo rendono utile non solo per le applicazioni mediche di imaging, ma anche per il rilevamento dei materiali in tempo reale nei processi industriali e l’analisi della risposta ai farmaci. “Siamo onorati di questo premio, è stato inaspettato. In gara c’erano progetti molto validi”, spiega Giuseppe Antonacci, membro del team Specto insieme a Riccardo Magno e Dario Polli. “Adesso investiremo i fondi che abbiamo ricevuto per estendere i nostri brevetti e quindi trasformare il nostro prototipo in un prodotto da lanciare nei prossimi anni”.
I vincitori delle categorie
Alla finale di oggi hanno partecipato altre undici start up, superstiti delle 69 idee innovative che hanno presentato i propri progetti nella prima giornata della competizione. A Bacfarm va il riconoscimento dedicato alla categoria ”Life Science” oltre che i premi speciali UniCredit Start Lab e G-Factor. Tramite la propria tecnologia brevettata, Bacfarm è l’unica ad ottenere selettivamente la Deinoxantina. L’idea d’impresa si basa sulla ricerca scientifica e su due brevetti dell’Università degli studi di Cagliari che permettono l’estrazione di biomolecole, dall’alto valore aggiunto, da una fonte completamente innovativa: i batteri. Per la categoria “CleanTech & Energy”, primo posto per Maxwell 2020. L’idea è sviluppata da una start up pugliese “HT Materials Science Italy Srl (“HTMS”) e rappresenta un nuovo modo di efficienza termica. Il cuore del progetto è un liquido refrigerante costituito da nano particelle che, stabilmente disperse, aumentano significativamente la capacità di scambio termico e l’efficienza energetica degli impianti di climatizzazione [HVAC] e di raffreddamento. Infine, al prototipo sviluppato dall’azienda piemontese Clearbox, va il riconoscimento dedicato al settore “ICT”. L’idea rende possibile adottare l’intelligenza artificiale per mezzo della “eXplainable AI (XAI)” nei settori bancario, assicurativo e della sanità.
Menzioni e premi speciali
Tra i premi assegnati nell’edizione catanese del 2019 anche due menzioni e di diversi premi speciali. EGG-o, vincitrice della Start Cup Lazio, è stato giudicato miglior progetto di Innovazione Sociale mentre HAdjuvant (StartCup Veneto) ha ricevuto la menzione per le pari opportunità. Il premio speciale Bright Future Ideas Award è stato assegnato a HT Materials Science Italy (StartCup Puglia) che vince anche il premio Boost Heroes insieme a cinque startup, una per categoria, e una seconda startup nella categoria ICT: Clearbox AI Solutions (StartCup Piemonte) e Igloo* (StartCup Trentino Alto Adige), Leb* (StarCup Puglia), ITD* (StarCup Marche). A NatPsor (StartCup Calabria) va il premio EIT Health Innostars. Alle start up Bio IMeD (StarCup Friuli-Venezia Giulia), Inta Systems (Startcup Toscana), ReVideo (Startcup Piemonte) e Tripie (StartCup Sicilia) va il premio speciale “Innovazione Health Care” AIIC. In Piemonte, infine, finisce il premio speciale M-Accelerator LA vinto da ReVideo.
Università dell’innovazione
“Palermo è la dodicesima città per startup innovative, Catania la diciottesima a livello nazionale. La metà di queste arriva direttamente o indirettamente dal mondo universitario, quindi l’Università è a pieno titolo attore del processo di digital trasformation del nostro Paese”. Lo afferma Rosario Faraci, docente di economia di Unict, presidente del comitato scientifico di Start Cup Catania e consigliere nazionale del PNI Cube. Gli fa eco Giovanni Perrone, presidente di PNICube. “L’ecosistema universitario e dei centri di ricerca pubblici è da anni impegnato nella valorizzazione dei risultati della conoscenza attraverso la creazione di start up innovative. Catania è stata scelta come sede non a caso, ma come volontà di dar voce anche agli ecosistemi locali che stanno crescendo rapidamente in questo senso”.