“A Catania il 18 per cento dei residenti vive in una famiglia senza reddito, oltre il 50 ha un reddito annuo inferiore a 15 mila euro e il tasso di disoccupazione giovanile supera il 41 per cento”. Sono i dati “drammatici”, come dice il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, in occasione della conferenza stampa tenutasi nella sala Giunta di Palazzo degli Elefanti per la sigla del protocollo d’intesa che dà il via libera all’iniziativa Inps per tutti.
Creare sinergia
Un’operazione a costo zero che cerca di creare una sinergia tra diverse risorse umane, mettendo a disposizione la consulenza specializzata dell’Inps, con la collaborazione delle associazioni di volontariato. Il progetto nasce dalla volontà delle istituzioni di essere vicine a chi è in difficoltà e di facilitare l’accesso ai servizi erogati dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. Seduti, accanto al primo cittadino, ci sono la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, il presidente Inps Pasquale Tridico, il direttore regionale dell’ente previdenziale Sergio Saltalamacchia, l’assessore regionale alle politiche del lavoro Antonio Scavone e il presidente provinciale della Croce rossa italiana (Cri), Carmelo Stefano Principato.
Avvicinare i cittadini alle istituzioni
“Inps per tutti – spiega la ministra Catalfo – è un progetto per avvicinare i cittadini alle Istituzioni e dare la possibilità di reperire facilmente le informazioni necessarie per poter usufruire delle misure di sostegno”. Tra queste ci sono l’assegno sociale, il bonus bebè, la pensione e il reddito di cittadinanza. Ed è proprio su questo che la ministra autore del provvedimento tanto contestato e ancora al centro delle polemiche si sofferma. “Il reddito di cittadinanza – continua – ha un impatto importante sulle famiglie siciliane e catanesi che a causa della crisi hanno risentito dell’involuzione economica”.
Ma qual è la platea di persone che il progetto intende raggiungere? A spiegarlo a FocuSicilia è il direttore regionale Inps Sergio Saltalamacchia. “L’iniziativa – afferma – si fa interprete delle istanze degli ultimi e coinvolge quei soggetti che avrebbero diritto alle prestazione assistenziali ma non ne hanno consapevolezza”. Protagoniste di questo processo sono le associazioni Caritas e Croce rossa italiana che, con appositi sportelli informativi, cercheranno di comprendere se si ha o meno diritto a prestazioni previdenziali, dandone notizia all’Inps.
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Previsto nuovo personale ai centri per l’impiego
Se a Catania, a coprire il territorio sarà la Cri, “a Palermo, invece, – prosegue Saltalamacchia – abbiamo avviato un tentativo con la Consulta delle culture”, costituita dalle associazioni che rappresentano i principali gruppi etnici di cittadini extracomunitari. Ma quando sarà operativo il protocollo? “Nell’immediato”, specifica il direttore regionale.
Nel corso della conferenza, c’è stato spazio anche per discutere della riforma dei Centri per l’impiego. “Stiamo lavorando con l’assessore Scavone – spiega Catalfo – per rafforzare i centri per l’impiego avendo come elementi cardine non solo il sostegno alle famiglie ma anche un importante investimento che consentirà alle Regione Siciliana di assumere nuovo personale. Rafforzaremo i centri per l’Impiego – ha specificato ai margini della presentazione – con uno stanziamento di circa due miliardi di euro, con oltre 11 mila nuove assunzioni di cui 1246 in Sicilia. La Regione sta lavorando al bando”. Insomma, “una rivoluzione”, secondo la Catalfo, che permetterà un accesso agevole all’iter di inserimento lavorativo. O, almeno, queste sono le aspettative dei firmatari del protocollo d’intesa.