Un presidio dei lavoratori che svolgono le mansioni di pulizia e sanificazione nelle basi della Marina Militare di di Augusta, Catania, Messina, Palermo e Agrigento è in corso da oggi davanti alla base Terravecchia di Augusta. Si tratta dei 70 dipendenti della Lamper, licenziati per la fine dell’appalto. La nuova gara è già stata indetta dalla Marina militare, ma è stato già tema di scontro con i sindacati, dal momento che era prevista una riduzione del budget che avrebbe comportato da parte della ditta aggiudicataria, la Bsf Srl, la riduzione del 40 per cento dell’orario di orario. “Questo pericolo è rientrato grazie alle pressioni delle segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs sul Ministero della difesa che ha confermato il budget- dice Stefano Gugliotta, della segreteria della Filcams Sicilia- ma è stato previsto un innalzamento del 35 per cento delle superfici da pulire e questo non è accettabile”.
35 per cento di volume di lavoro in più
“I lavoratori interessati – sostiene Gugliotta- vengono sottoposti al momento a una sorta di ricatto: dovere lavorare di più per mantenere il loro misero salario. Rispetto a un aumento delle risorse finanziarie di circa il 25 per cento ottenuto solo grazie alla mobilitazione dei lavoratori e della Filcams Cgil- aggiunge Gugliotta- la soluzione della Marina Militare di incrementare il volume del lavoro del 35 per cento di fatto scarica sui lavoratori le inefficienze del sistema. Oggi con il presidio a difesa dei posti di lavoro – conclude Gugliotta- il servizio di pulizia e sanificazione nelle basi non è coperto, nonostante i ripetuti appelli a tutte le istituzioni inoltrate dalla Filcams per evitare anche il blocco delle prestazioni”.