Il disegno di legge di stabilità 2022, la cosiddetta legge finanziaria approvata dalla Giunta Regionale ed ora all’esame dell’Ars per le aree naturali protette prevede pesanti tagli”. Lo scrivono in una nota congiunta le associazioni ambientaliste Cai, Gre, Italia Nostra, Legambiente, Lipu Rangers d’Italia-Sezione Sicilia e Wwf. In particolare per quanto riguarda le riserve naturali affidate in gestione alle associazioni ambientaliste ed all’Università di Catania, le associazioni ambientaliste fanno sapere che a fronte di un fabbisogno annuo di 3,9 milioni di euro, sul capitolo 443302 del bilancio regionale sono attualmente previsti solo 3,3 milioni, ovvero con un taglio netto del 16 per cento, un ulteriore congelamento di 1,45 milioni di euro in attesa di trasferimenti dello Stato legati alla definizione di uno specifico accordo con la Regione.
“Immediato taglio del 50 per cento”
Secondo le associazioni “se la finanziaria passasse con queste previsioni, si avrebbe nell’immediato un taglio del 50 per cento con una dotazione finanziaria sufficiente solo sino alla metà del mese di giugno, data oltre la quale le attività inevitabilmente si interromperebbero con il rischio concreto anche di licenziamento del personale. Tutto questo coinvolgendo importanti riserve naturali come Torre Salsa, Isola di Lampedusa, Saline di Trapani, Monte Pellegrino, Saline di Priolo, Grotta di Entella, Valle dell’Imera, Grotta dei Puntali in piena stagione estiva nella quale è massima la presenza di turisti”
Grave indebitamento per gli enti gestori
Per le associazioni ambientaliste quanto sta accadendo è quindi “grave e mette a rischio i risultati ottenuti in tanti anni di buona gestione, mortifica i lavoratori, espone ad un gravissimo indebitamento gli enti gestori come avvenuto già nel 2019 e costituisce uno scenario in assoluta controtendenza con le strategie dell’Unione Europea che impongono di giungere al 30 per cento di territorio protetto e ben gestito, con un significativo aumento del numero di parchi e riserve naturali”. Cai, Gre, Italia Nostra, Legambiente, Lipu Rangers d’Italia-Sezione Sicilia e Wwf fanno quindi appello all’Assemblea regionale siciliana ed all’assessore Regionale al Territorio affinché “questa prospettiva drastica venga scongiurata garantendo le risorse necessarie al funzionamento delle aree naturali protette e pervenendo all’approvazione del Ddl sul gestore unico Sicilia Natura già esitato dalla Commissione Ambiente e che costituisce un buon punto di partenza per il riordino della governance dell’intero sistema”.