fbpx

Luppolo d’oro a birraia etnea. I grani antichi per creare la “ciaurùsa”

Timo selvatico e grani antichi siciliani: con questa ricetta Santa Di Caro dei Fratelli Birrafondai e unica mastra birraia d'Italia, ha vinto il prestigioso riconoscimento al Best Italian Beer 2019

La catanese Santa Di Caro, prima e al momento unica mastra birraia di Sicilia, ha vinto con la sua creazione “Ciaurùsa” il Luppolo d’Oro. La birra ha vinto nella categoria Belgian White, della quinta edizione del Best Italian Beer 2019. Il prestigioso premio del settore brassicolo nazionale è organizzato da FederBirra e guarda alle migliori produzioni di birra artigianale italiana. Il concorso ha stilato una classifica delle tre migliori birre per ogni categoria: Luppolo d’Oro, Luppolo d’Argento, Luppolo di Bronzo. 

Leggi anche – Paul-Bricius, il microbirrificio nato in casa della nonna

Il micro birrificio Fratelli Birrafondai a Misterbianco

Santa Di Caro è una farmacista che dal 2012 produce birra artigianale. Ha iniziato con l’auto produzione per pura passione e ha poi coinvolto il fratello Rosario. Così hanno creato un micro birrificio a Misterbianco, i “Fratelli Birrafondai” che dal 2015 produce incessantemente e in misura sempre crescente bottiglie non solo di Ciaurusa ma anche di Belladonna, Calura, Dusa, Xiara e la nuovissima Lupa. “È il territorio che ispira la nostra produzione. Quando creo una birra tutto parte da un profumo della terra e dai miei ricordi d’infanzia legati soprattutto alla campagna. – spiega Santa Di Caro- Se per formazione sono una professionista esperta del farmaco e dunque una operatrice in favore della salute,  nel mio tempo libero applico il mio intuito chimico in favore del gusto. È un percorso di aggiustamenti, odori, pazienza e lavoro costante”. Il fratello, Rosario Di Caro, dal canto suo è un profondo conoscitore del settore e soprattutto un appassionato di quella rivoluzione culturale e del gusto che ha caratterizzato le birre artigianali negli ultimi venti anni in tutto il mondo. Insieme, i due fratelli hanno scommesso tempo e risorse su un’attività che si rivela in costante crescita.

Leggi anche – Birrificio Messina, una storia di successo per 15 ex operai

Timo selvatico e grani antichi per la birra vincitrice

La Satra è il timo selvatico siciliano dai fiori lilla che caratterizza “Ciaurùsa”, birra dal colore biondo con riflessi ocra; il grano e il farro dell’Isola sono le materie prime  sulle quali, ogni giorno, si ripete il piccolo miracolo. In particolare, i grani siciliani antichi usati sono il Tangarò, o Russello, e il Perciasacchi, o Farro Lungo Siciliano. Il gusto finale è dunque caratteristico del timo selvatico con sentori di crosta di pane e una persistenza finale amara di agrume. A descriverla così, questa blanche belga dei “Fratelli Birrafondai”, sembra quasi un distillato da profumeria, ma il paragone non è per nulla azzardato visto che Santa Di Caro, prima e al momento unica mastra birraia donna di Sicilia, quando crea si ispira ai profumi mediterranei: erbe aromatiche, ma anche agrumi, fave di cioccolato, che abbinati ai grani antichi fanno la differenza nei sapori. Il risultato sono birre dal sapore elegante e dalla forte personalità. 

- Pubblicità -
Redazione
Redazione
Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

DELLO STESSO AUTORE

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Iscriviti alla newsletter

Social

21,128FansMi piace
511FollowerSegui
357FollowerSegui
- Pubblicità -

Ultimi Articoli