Secondo le stime di Federconsumatori quest’anno il giro d’affari per i saldi dovrebbe sfiorare i 200 milioni di euro. Un totale a cui si arriva con una spesa media di circa 200 euro per il 48 per cento delle famiglie siciliane. Si comincia oggi, 2 gennaio. La Sicilia è la prima regione in cui parte il periodo ufficiale dei saldi invernali. Continuano a essere un momento atteso da consumatori e commercianti, ma i rappresentanti di categoria lamentano un calo costante delle entrate a causa della concorrenza degli sconti online e di un calendario di ribassi ormai esteso a tutto l’anno. “Occorre fare riscoprire, soprattutto alle giovani generazioni, la magia del negozio fisico, il contatto con il capo che si vuole acquistare e la guida che ti può dare il venditore”, afferma il presidente di Confesercenti Vittorio Messina. “Non può essere sostituito da un semplice click”.
Quanto valgono i saldi
“I saldi – secondo Confesercenti – rappresentano una iniezione di fiducia e un introito che, nonostante vada scemando di anno in anno, resta significativo”. Gli incassi sono legati all’andamento della stagione e negli ultimi tempi “non superano quasi mai una forchetta che va dal 25 al 30 per cento”, afferma Messina. In parte, si deve alla condizione economico-sociale della Sicilia, di certo non rosea. “La spesa delle famiglie è importante per l’economia, ma i macro dati continuano ad essere estremamente negativi sul versante economico, del lavoro e della povertà”, afferma Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia.
Sconti tutto l’anno
Non solo. Oggi la concorrenza è maggiore. Si può comprare online, ma anche negli outlet e nei centri commerciali all’ingrosso. “Fanno sconti tutto l’anno, per cui i saldi tradizionali hanno indubbiamente perso quell’attrattiva che avevano nel passato”, afferma Messina. Ci sono poi delle iniziative come il black friday e il cyber monday che rompono i classici schemi. Non si deve aspettare più gennaio o luglio per comprare a prezzo scontato. Una situazione che, da una parte, ha fatto perdere appeal ai negozi fisici che lamentano una perdita economica, dall’altro, secondo l’associazione dei consumatori, crea confusione e soprattutto rende tutto più opaco. “Bisogna sempre fare molta attenzione. Ci sono casi di prezzi che fanno su e giù e con gli sconti online è sempre più difficile scovare i furbetti”, dichiara La Rosa. Un consiglio che l’associazione ha trasformato in un decalogo per i cittadini che vogliono evitare i falsi ribassi. “Abbiamo molte segnalazioni di persone per sconti non veritieri. Per potere tutelare i consumatori è importante seguire il decalogo”.
Disciplina e formula degli sconti da rivedere
Secondo Confesercenti va rivista la disciplina e la formula degli sconti tradizionali negli esercizi fisici, soprattutto con l’avvento del mercato elettronico. “Noi arriviamo quando molti acquisti sono stati fatti, mentre prima si aspettava. C’erano spesso le file davanti ai negozi”, dice Messina. Il problema principale sarebbe la concorrenza dei grandi gruppi, “che pagano pochissime tasse. Le eludono e riescono a offrire prezzi da concorrenza sleale. Saltano tanti passaggi e tanti costi che invece nei negozi fisici esistono. Pensiamo ai tributi locali che sono una voce significativa”. Non si invocano protezionismi ma regole uguali per tutti. “Ben venga una legislazione ad hoc – conclude Messina – ma che sappia guardare in previsione. Ci vuole più programmazione rispetto alla legislazione d’urgenza a cui siamo abituati”.