Se senza soldi: la verità è che non sei solo: gli aiuti immediati che puoi attivare subito
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Dalla NASpI all’Assegno di Inclusione, fino ai nuovi sostegni formativi: cosa puoi ottenere già oggi, anche senza reddito
Perdere il lavoro non è solo un passaggio complicato dal punto di vista economico, ma anche un momento emotivamente destabilizzante. Si spezza una routine, si perdono certezze e, molto spesso, arriva il timore di non riuscire a far fronte alle spese quotidiane. Ma, nonostante questa sensazione di smarrimento, esistono strumenti immediati che possono essere richiesti senza dover attendere mesi e senza dover dimostrare la presenza di un reddito attivo. Sono misure pensate proprio per chi si trova in difficoltà e che possono offrire un sostegno concreto già dai primi giorni dopo la perdita dell’occupazione.
Negli ultimi anni, soprattutto in molte zone d’Italia dove il lavoro stabile è diventato quasi un miraggio, sempre più persone hanno dovuto confrontarsi con la brusca interruzione del proprio impiego. Eppure, anche in questi momenti, è possibile attivare un percorso di tutela che aiuta a respirare, a riorganizzarsi e persino a ripartire con nuove opportunità professionali. Capire quali sono gli strumenti disponibili e come si richiedono è il primo passo per non lasciarsi travolgere dalla paura.
Gli aiuti immediati che puoi richiedere se hai perso il lavoro
Il principale sostegno per chi perde un lavoro dipendente in modo involontario è la NASpI, l’indennità gestita dall’INPS che può essere attivata da chi ha almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi quattro anni e almeno trenta giorni lavorati nell’ultimo anno. L’importo varia in base alle retribuzioni percepite in passato e può essere erogato fino a un massimo di 24 mesi. Per molti rappresenta un salvagente fondamentale per avere il tempo necessario a trovare un nuovo impiego senza restare scoperti.
Per chi invece aveva un rapporto di collaborazione, come i co.co.co. o gli assegnisti di ricerca, esiste la DIS-COLL. Anche in questo caso serve che l’interruzione del rapporto sia avvenuta in modo involontario e anche qui l’indennità diminuisce progressivamente dal quarto mese in poi, con una riduzione del 3% mensile.
Non mancano però ulteriori strumenti che possono affiancare o sostituire queste due indennità. Il Sostegno al Reddito per i lavoratori in somministrazione rappresenta un aiuto specifico per chi vive nella precarietà legata ai contratti interinali. L’Assegno di Inclusione, invece, è pensato per le famiglie fragili che oltre alla perdita del lavoro devono gestire una condizione economica critica.
Un ruolo sempre più importante lo sta assumendo il Supporto Formazione e Lavoro, destinato a chi vuole rimettersi in gioco attraverso percorsi formativi certificati, ricevendo un’indennità mensile mentre accresce le proprie competenze. Per molti è diventato lo strumento che permette non solo di superare un momento difficile, ma di trasformarlo in un’occasione di crescita professionale.

Come richiedere subito gli aiuti, senza perdere tempo (o diritti)
Attivare questi strumenti è più semplice di quanto sembri: tutto parte dal sito dell’INPS, utilizzando le proprie credenziali SPID, CIE o CNS. Successivamente è necessario iscriversi al Centro per l’Impiego e firmare il patto di servizio personalizzato, un documento che lega l’erogazione dei sostegni alla disponibilità del cittadino a partecipare ad appuntamenti, corsi di formazione e offerte compatibili con il proprio profilo.
Rispettare questi passaggi evita la perdita del beneficio e permette di mantenere attivo un percorso che non si limita a sostenere economicamente, ma che accompagna verso un nuovo equilibrio professionale. Perché perdere il lavoro è sempre difficile, ma affrontarlo con gli strumenti giusti può cambiare completamente la prospettiva con cui si guarda al futuro.
