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Selinunte, ritrovata una testa di leone in marmo da 250 kg. Era cima di un tempio

La testa di leone ritrovata a Selinunte è di dimensioni ragguardevoli, 62 centimetri d'altezza e oltre 250 chili di peso, e nei prossimi mesi sarà restaurato da un'equipe italo-tedesca

La lista dei beni archeologici siciliani si arricchisce di un nuovo ritrovamento: quello di una testa di leone in marmo, rinvenuta durante alcuni scavi in corso a Selinunte. A individuare il reperto è stata la squadra guidata dall’archeologo Jon Albers dell’Università di Bochum. Secondo le prime valutazioni la testa del leone, “intatta e in perfetto stato di conservazione”, sarebbe una “sima”. Vale a dire l’estremità superiore del tetto di un tempio. Il reperto è di dimensioni ragguardevoli, 62 centimetri d’altezza e oltre 250 chili di peso. Nei prossimi mesi sarà restaurato da un’equipe di esperti tedeschi e italiani. Gli interessati però potranno vederlo molto prima. La testa di leone, infatti, sarà esposta da sabato 26 agosto all’antiquarium del Baglio Florio nel Parco archeologico di Selinunte.

Materiale estremamente raro

Già in passato, informano dalla Regione siciliana, erano state rinvenute alcune decorazioni molto grandi, circa 70 centimetri d’altezza, provenienti dal Tempio di Eracle ad Agrigento e dal Tempio della Vittoria a Himera. Manufatti realizzati in calcare locale di alta qualità, ma non paragonabili al ritrovamento di Selinunte, data la sua fattura in marmo importato dalle isole greche, forse da Paros. Un materiale estremamente raro, se si considera che nel IV secolo a.C. queste decorazioni erano realizzate in terracotta e successivamente in pietra. La sima aveva la doppia funzione di abbellire il tempio e di raccogliere l’acqua piovana che poi veniva fatta defluire da beccucci a forma di testa di leone.

Plauso della Regione siciliana

“Questa è una scoperta straordinaria. Se si pensa che sono soltanto nove i templi del V secolo con una sima in marmo greco in tutta l’Italia meridionale e in Sicilia e lascia presupporre che Selinunte abbia ancora tanto da raccontarci”. È il commento dell’assessore ai Beni Culturali e identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato. “Anche lo stesso fatto che sia stata ritrovata nella zona portuale e negli immediati dintorni del quartiere delle fornaci dell’antica città, permette di avanzare ipotesi sia sui contatti commerciali della città che sulle capacità tecniche degli abitanti”.

Le caratteristiche del reperto

Sebbene il blocco sia conservato molto meglio rispetto ad altri simili reperti, non risulta del tutto completato per la mancanza del caratteristico beccuccio per l’acqua. Manca anche la criniera posteriore del leone e la decorazione nella parte superiore della lastra non è stata terminata. Proprio per queste condizioni, la sima fa ipotizzare l’esistenza di un tetto in marmo finora sconosciuto in Sicilia. Inoltre permette anche di comprendere meglio i processi di produzione di questi elementi architettonici.

Le indicazioni per i turisti

La presentazione del prezioso reperto ritrovato è in programma sabato 26 agosto alle 16 all’antiquarium del Baglio Florio nel Parco archeologico di Selinunte. Prevista la presenza di Ortwin Dally, direttore dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma, e dell’archeologo Jon Albers e del direttore del Parco di Selinunte, Felice Crescente. Il Baglio Florio sarà visitabile anche domenica mattina, approfittando dell’ultima alba teatrale.

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Redazione
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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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