A Catania le richieste di esecuzione di sfratto nel 2022 sono state 2026: un aumento del 263,08 per cento. Sono i dati dal Ministero dell’Interno che, pubblicati con qualche mese di ritardo restituiscono sul 2021, caratterizzato dal “blocco” delle esecuzioni stabilito nel periodo Covid, restituiscono un totale degli sfratti eseguiti di 562: più 316,30 per cento. Lo segnala il sindacato degli inquilini Sunia di Catania.
Palazzolo: “Confermate le più nere previsioni”
Per la segretaria provinciale Agata Palazzolo i dati confermano “le più nere previsioni in merito all’accentuarsi del disagio abitativo e alle difficoltà che le famiglie in affitto dimostrano nel pagare il canone. Ciò avviene anche a causa dell’aumento dei costi energetici e dell’inflazione”. Il Sunia lamenta l’assenza di una reale politica di sostegno alla locazione e lo stato di abbandono in cui sono state lasciate le famiglie che hanno dovuto far fronte con evidenti a continue emergenze. A fonte di ciò, eppure, il ministro Salvini ha cancellato il contributo affitto e il fondo per la morosità incolpevole e la Regione siciliana continua a non stanziare alcuna risorsa per far fronte ai problemi abitativi”. Complessa anche la situazione degli studenti unviversitari di Catania. Secondo il Sunia, insieme a Cgil, Filcams, Fillea e Udu (Unione degli universitari) “il 75 per cento dei fuorisede non trova posti letto messi a disposizione dall’Ateneo”. Le organizzazioni hanno annunciato un sit in di protesta per venerdì 13 ottobre alle ore 9 in via Etnea 570.