Il mondo dello spettacolo è in crisi e dalla Siae, ad oggi, hanno stimato mancati incassi di diritto d’autore per 200 milioni di euro. Per questo il consiglio di gestione ha deliberato alcune misure di sostegno che prevedono perfino pacchi alimentari. La crisi non colpisce però soltanto gli artisti. Anche chi organizza concerti ed eventi sta soffrendo per le restrizioni e secondo l’impresario, direttore artistico di Inside produzioni e rappresentante Codacons del settore eventi Giuseppe Costantino Lentini, “non si può fare un gioco dei singoli, serve un gioco di squadra”. Propone quindi un tavolo a cui fare sedere imprenditori, istituzioni ed enti collegati come la società italiana autori ed editori.
Cosa fa la Siae per gli artisti
Sono quattro i provvedimenti principali della Siae per aiutare i propri associati in questo periodo difficile, per un valore di 110 milioni. Primo fra tutti la possibilità di un pacco spesa per chi non riesce a sostentarsi da solo. Verrà recapitato a casa a chi ne fa richiesta. Ne sono previsti 2500 e sarà finanziato con un fondo di solidarietà di emergenza di 500 mila euro. C’è poi un fondo di sostegno straordinario in favore degli agenti mandatari della società, ovvero tutti quei lavoratori Siae che però non hanno un contratto e lavorano a provvigione, e per gli artisti. Per i primi sono stati stanziati 4,1 milioni di euro, “dei quali 1,6 milioni di euro derivanti dalla rinuncia, per il 2020, al premio di risultato del direttore generale e di tutti i dirigenti e quadri della società”. Per le ripartizione agli artisti nei prossimi due anni invece, sul piatto ci sono 60 milioni di euro.
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Il diritto d’autore non si ferma
La quarta misura non è ancora ufficiale. Si tratta della possibilità di concedere prestiti ai propri associati che hanno bisogno di liquidità. È prevista una disposizione di 50 milioni di euro “a valere sui fondi finanziari della società”, ma per adesso si tratta solo “di verificare la possibilità” da parte del direttore generale. Siae sembra comunque non volere rinunciare ai suoi introiti. Ha infatti approvato “tariffe sperimentali, legate all’emergenza sanitaria, per rappresentazione online di opere dei repertori Dor, Lirica e Olaf” . Il termine per il rinnovo degli abbonamenti annuali per musica d’ambiente e del compenso annuale per diritti di reprografia è stato prorogato al 31 maggio, mentre sono stati sospesi gli interventi di recupero per pagamenti non effettuati, nonché delle sanzioni e delle penali.
Non solo artisti, le richieste dell’impresario
Accanto al mondo degli artisti c’è anche quello dei produttori. Secondo Giuseppe Costantino Lentini alla Siae fanno gioco a sé. “Non c’è nessuna iniziativa che azzeri o riduca il pagamento del diritto d’autore, ad esempio”. Eppure è tutto il comparto a essere in difficoltà: “In tutta Italia si contano tra i sei e i sette mila concerti annullati fino a dicembre”. Per l’impresario catanese ci sono tante incognite per il settore dei concerti e nessuna può essere davvero risolta adesso, “visto che non siamo ancora nella fase di riapertura, sebbene qualcuno affermi così”. Per Lentini è difficile anche pensare alla programmazione per il prossimo autunno-inverno e addirittura a quella dell’estate prossima. “Stiamo provando a riaprire alcuni settori, ma potrebbe anche esserci un ritorno importante e allora saremo punto e a capo”. La parola d’ordine, al momento, è aspettare. Nel frattempo però Lentini auspica un tavolo di concertazione con tutti gli attori interessati: “dobbiamo cominciare a organizzarci e dobbiamo farlo insieme”.