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Alluvioni, la Sicilia come l’Emilia-Romagna? Meno rischi e in aree limitate

Per Cocina (Protezione civile), l'unica area ad essere più esposta è "la piana del Simeto e Gornalunga", nel Catanese, "dove a rischio è la zona industriale, l'aeroporto civile e l'aeroporto di Sigonella", ma si tratta di realtà molto meno urbanizzate rispetto alla Pianura padana

Rischi molto minori e proporzioni completamente diverse, in Sicilia rispetto all’Emilia-Romagna, per quanto riguarda le esondazioni di fiumi e gli allagamenti. Secondo il dirigente generale della Protezione Civile regionale, Salvatore Cocina, l’unica area ad essere più esposta è “la piana del Simeto e Gornalunga”, nel Catanese, “dove a rischio è la zona industriale di Catania, l’aeroporto civile e l’aeroporto di Sigonella, ma si tratta di realtà molto più limitate, molto meno urbanizzate e dove i fenomeni si sono verificati con minore intensità”, spiega il dirigente, rispetto a “quella grande pianura che è la pianura padana, dal punto di vista morfologico ricchissima di acqua e con fiumi a carattere stabile”.

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La rete di pluviometri della Protezione civile

In Sicilia una rete di oltre 200 pluviometri sorveglia costantemente il territorio misurando la pioggia. In caso di precipitazioni abbondanti, la sala operativa della Protezione civile incrocia i dati dei pluviometri con i riscontri dei Comuni, “facendo una ricognizione in tempo reale – spiega Cocina – dei danni sul territorio. Quando ci sono valori di pioggia molto forti, si chiede alla sala operativa di vedere gli effetti al suolo, che possono essere anche catastrofici”. È una delle tante attività dalla sala operativa di Protezione civile, che di routine si occupa di diramare l’allerta sul rischio idrogeologico, con un comunicato indirizzato a circa 4.000 destinatari tra sindaci, responsabili, volontariato e tutte le componenti del sistema regionale di protezione civile. La sala controlla anche se i Comuni si siano allertati o meno e gestisce tutte le segnalazioni che arrivano.

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I volontari siciliani di supporto in Emilia-Romagna

Secondo l’organizzazione del sistema nazionale di Protezione Civile, in Emilia-Romagna sono intervenute per prime le squadre delle regioni più vicine. Le altre come Calabria, Sardegna e Sicilia, in questi casi “sono le ultime a partire – dice Cocina – in caso di bisogno o per i rimpiazzi. Sono partite le squadre di volontariato e noi come regione ci apprestiamo a partire in questa fase di pulizia e rimozione di fango e rifiuti, in cui c’è maggiore necessità. Potremmo partire anche a giorni”.

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Agostino Laudani
Agostino Laudani
Giornalista professionista, nato a Milano ma siciliano da sempre, ho una laurea in Scienze della comunicazione e sono specializzato in infografica. Sono stato redattore in un quotidiano economico regionale e ho curato la comunicazione di aziende, enti pubblici e gruppi parlamentari. Scegliere con accuratezza, prima di scrivere, dovrebbe essere la sfida di ogni buon giornalista.

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