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Sicilia, nel 2022 lavoro in crescita del 2%. Ma il livello pre-Covid resta lontano

Tasso di attività più alto (51,2%) tasso di disoccupazione più basso (16,6%), minore riscorso agli ammortizzatori sociali. Lo scorso anno l'Isola è migliorata in diversi indicatori, ma il ritorno alla situazione pre-Covid non è stato ancora centrato. Il focus di Banca d'Italia

Per la Sicilia il 2022 non è stato l’anno del ritorno alla normalità dopo la pandemia. Non del tutto, almeno, visto che l’aumento netto di 16.300 posti di lavoro (saldo tra nuove assunzioni e cessazioni) rappresenta un passo avanti rispetto al biennio 2020-2021 ma resta distante dai livelli del 2019, quando l’aumento netto era stato di ben 45.500 posti. A dirlo è il rapporto annuale sull’economia della Sicilia realizzato dalla Banca d’Italia. In termini assoluti, la crescita dell’occupazione nell’Isola rispetto all’anno precedente è stata del due per cento, dato più basso di quello del Mezzogiorno (2,5 per cento) e del Paese (2,4 per cento). L’andamento delle assunzioni ha mostrato una frenata nel corso dell’anno, che ha compromesso il risultato finale. Secondo i tecnici di palazzo Koch, “la crescita si è concentrata prevalentemente nella prima parte del 2022”, e complessivamente “il livello occupazionale è risultato inferiore a quello del 2019 di circa 4.500 unità“. A pesare in modo particolare, sottolinea Banca d’Italia, “il mancato recupero della componente femminile“.

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L’exploit dell’edilizia

Il report scende nel dettaglio delle diverse categorie produttive. “A fronte di una riduzione dell’occupazione nell’agricoltura e di una sostanziale stabilità nell’industria in senso stretto, il contributo maggiore alla crescita è pervenuto da commercio, alberghi e ristoranti e dalle altre attività dei servizi”. Insomma il settore primario soffre, il secondario regge mentre il terziario “spinge” la ripresa. La situazione migliora, ma come detto il saldo rispetto al 2019 è negativo. Infatti “il numero degli occupati rimane più contenuto rispetto a quello pre-pandemico in tutti i settori”, con l’unica eccezione delle costruzioni, “la cui quota di addetti sul totale è passata dal cinque per cento del 2019 al 7,5 per cento“. A incidere su questo dato sono i diversi bonus edilizi, ma non sono da escludere “gli effetti dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”. Banca d’Italia ricorda che “al settore delle costruzioni in Sicilia sono stati assegnati 4,5 miliardi, il 10,4 per cento del totale nazionale“, investimento che potrebbe portare “un aumento dell’occupazione fino a quasi novemila lavoratori nel 2025”.

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Indicatori in miglioramento

L’aumento dell’occupazione ha portato al miglioramento di diversi indici. Il tasso di attività, cioè il rapporto tra forza lavoro e popolazione di riferimento, è salito al 51,2 per cento (più 0,5 per cento). Il tasso di disoccupazione, cioè il rapporto tra disoccupati e forza lavoro, è sceso al 16,6 per cento (meno 2,1 per cento). Altro dato significativo, per Banca d’Italia, è la diminuzione degli ammortizzatori sociali. “Nel 2022 il numero di ore autorizzate per Cassa integrazione guadagni (Cig) e fondi di solidarietà, pari a quasi 19 milioni, è calato di oltre i quattro quinti rispetto all’anno precedente rimanendo tuttavia su livelli doppi rispetto a quelli osservati mediamente nel biennio 2018-19″. Nel dettaglio, “le ore di Cig autorizzate sono state pari a 13,6 milioni e quasi i tre quinti sono da riferirsi a trattamenti straordinari”. Di questi, la parte maggiore riguarda “il comparto dei trasporti e comunicazioni (poco più di un quarto) e il commercio al dettaglio (meno di un quinto)”. Ancora una volta, i dati confermano che il miglioramento delle performance registrato lo scorso anno non è bastato per tornare alla normalità.

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Buona partenza per il 2023

L’auspicio è quello di centrare l’obiettivo nel 2023, e secondo Banca d’Italia le premesse ci sarebbero. “Nei primi quattro mesi del 2023 sono stati creati quasi 24mila posti, al netto delle cessazioni, un valore superiore rispetto allo stesso periodo del 2022″, si legge infatti nel report. La crescita è dovuta soprattutto ai contratti a termine, “e in particolare al settore turistico in connessione con la ripresa stagionale del comparto“. Di particolare importanza per mantenere la tendenza negli altri mesi, secondo i tecnici, sono le politiche attive del lavoro. Anche in questo caso un ruolo centrale è giocato dal Pnrr. Banca d’Italia ricorda che “nel 2022 ha preso avvio l’attuazione del Programma Garanzia di accusabilità dei lavoratori (Gol), un nuovo piano di politiche attive del lavoro previsto dal Piano”. Le risorse sul tavolo sono importanti. “Lo stanziamento per l’Italia per il quinquennio 2021/25 è di 4,4 miliardi di euro, e l’obiettivo è di coinvolgere tre milioni di persone in specifici percorsi di inserimento lavorativo”.

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Valerio Musumeci
Valerio Musumeci
Valerio Musumeci, giornalista e autore. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico "Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima", Circolo Poudhron, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito, inserito nella bibliografia del laboratorio “Paesaggi delle mafie” dell'Università degli Studi di Catania. Nel 2017, per lo stesso editore, ha curato un saggio sul berlusconismo all'interno del volume "L'Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino", con prefazione dell'economista Nino Galloni. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Agata rubata", Bonfirraro Editore.

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