Sono meno di mille le aziende con almeno 10 milioni di euro di fatturato in Sicilia, esattamente 914. E tra queste quelle che rientrano nella definizione di grandi imprese, con almeno 50 milioni di fatturato, sono appena 114. Il numero più alto si trova a Palermo e Catania, le province più grandi con oltre un milione di abitanti, dove sono rispettivamente 36 e 26. Ma a seguire nella classifica delle provincie siciliane non mancano le sorprese. Terza è la piccola Ragusa, con 14, e 320 mila abitanti. Esattamente la metà della popolazione della città metropolitana di Messina, quarta con 13 grandi imprese. Seguono Siracusa ed Agrigento con 7, Caltanissetta con 6, Trapani con 4 ed Enna con 2.
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Più imprese a Palermo, Catania e Ragusa
Le imprese che presentano bilanci in Siclia con ricavi al 31 dicembre 2018 superiori ai 50 milioni sono state 114. E, da una elaborazione dei dati provenienti dal database delle aziende Aida, consultabile dall’Università di Catania, le restanti posizioni tra le prime mille imprese dell’isola sono occupate non solo da medie imprese – sono 800 -, ma anche da piccole imprese con ricavi inferiori ai 10 milioni, ben 86. Il totale dei ricavi delle aziende siciliane è 38 miliardi e 500 milioni di euro, con le province di Palermo (oltre 9 miliardi per 210 imprese) e Catania (8,5 miliardi per 270 imprese), a dominare la classifica. A seguire c’è Siracusa, dove i 7 miliardi e cento milioni di ricavi delle 81 imprese della provincia sono fortemente condizionati dalla più grande dell’isola, il petrolchimico Isab che da solo ne fattura 5,5. Segue Ragusa, che con 130 imprese nella “top mille” raggiunge ricavi per 4 miliardi e 500 milioni. A Messina, con 120 imprese, i ricavi sono 3 miliardi e 800 milioni, mentre le 69 maggiori di Trapani fatturano 1 miliardo e 700 milioni. Seguono Caltanissetta e Agrigento, rispettivamente con 47 e 53 imprese, e ricavi per entrambe le province di poco superiori a 1 miliardo e 400 milioni. Chiude la classifica Enna, dove le 20 della “top mille” siciliana raggiungono ricavi per 919 milioni: ben 508 sono però imputabili alla Fratelli Arena srl, colosso dei supermercati e una delle maggiori imprese della Sicilia.
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Palermo prima per dipendenti, grazie al pubblico
Palermo e Catania dominano la classifica anche per numero di dipendenti, rispettivamente 38 mila e 200 e 28 mila e e 700. Il capoluogo, però, è caratterizzato dalla presenza delle maggiori aziende a partecipazione pubblica della Sicilia, tra le quali Seus 118 che da sola impiega oltre 3 mila lavoratori, e Sas con 1800. A questa si aggiungono le partecipate del comune di Palermo Amat, Risorse Ambiente e Reset, per un totale di oltre 8 mila lavoratori. Terza Messina, con 13 mila lavoratori, mille dei quali impiegati tra la raffineria di Milazzo e il suo indotto. Segue Siracusa, con 8 mila e 600 lavoratori nelle aziende “top mille” siciliane: mille di questi sono gli addetti di Isab Priolo. A Ragusa sono 8 mila e 548 i lavoratori delle imprese più grandi della provincia, con Merkant srl (gestione di supermercati) ad impiegare oltre 600 persone. Segue Caltanissetta, con 4 mila e 100 lavoratori. Trapani è appena sopra quota 4 mila lavoratori, Agrigento (2 mila e 900) non raggiunge i tremila. Ultima Enna, dove i 2 mila e 200 lavoratori sono per la metà della Fratelli Arena srl, colosso dei supermercati.
Investire in Sicilia per salvaguardare la nostra isola , il nostro territorio e i nostri giovani dovrebbe essere un obbligo morale per chi ama questa terra col sogno di sconfiggere le nefandezze della delinquenza organizzata e creare una cultura del lavoro basata sulla meritocrazia e non sul clientelismo..forza Sicilia io ci credo!!