Reddito di cittadinanza, salario minimo e tutela dei diritti dei lavoratori. A partire dalla vertenza simbolo nel capoluogo siciliano, Almaviva. A dettare le priorità del governo sul fronte occupazionale è il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali, Stanislao “Steni” Di Piazza, questa mattina a Palermo per incontrare cittadini e simpatizzanti del Movimento 5 Stelle. “Le emergenze sono tante e la prima è certamente il lavoro”, ha detto al suo arrivo nel piazzale della Cala, a pochi passi da murales di Falcone e Borsellino.
Almaviva: cassa integrazione per quattro mesi
“Già è stato aperto un tavolo per la vertenza Almaviva e sono stati risolti alcuni nodi, non tutti”, ricorda riferendosi alla riunione di mercoledì scorso al ministero del Lavoro, a Roma, che si è svolta alla presenza del ministro, Nunzia Catalfo, sulla vicenda del sito Almaviva. “C’è l’impegno del ministero, delle parti sociali, ma anche del Mise, di aprire altri tavoli, a partire dal 14 ottobre, per creare quelle condizioni affinché nessuno dei lavoratori sia licenziato”. Poco prima dell’estate, infatti, l’azienda aveva preannunciato nel capoluogo esuberi per circa 1600 operatori su un bacino complessivo di 2700 unità. Un rischio rientrato solo temporaneamente, in attesa di una vera riforma globale del sistema dei call center messo in ginocchio dalle delocalizzazioni, dalla contrazioni dei volumi, e dal dumping salariale. “Si farà ricorso alla cassa integrazione speciale per i prossimi quattro mesi, e nel frattempo lavoreremo perché di creino le condizioni per riqualificare il personale e altri passaggi per garantire quanto meno il mantenimento dei posti di lavoro. Le problematiche sono tante e si affrontano assieme” assicura.
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Reddito di cittadinanza alla prova della “fase due”
Ma un altro tema ‘caldo’ riguarda il reddito di cittadinanza. Dopo l’insediamento dei navigator, dalla prossima settimana si entrerà nel vivo con le convocazioni dei beneficiari – ben 165 mila in Sicilia – nei vari centri per l’impiego regionali. Un banco di prova per una misura che fin dal suo esordio ha suscitato non poche polemiche. Soprattutto per il notevole ritardo con cui è partita la fase relativa alle forme di politiche attive del lavoro. Ovvero l’esordio dell’esercito di navigator nei vari cpi – 400 nella regione – reclutati per guidare i beneficiari della misura nella ricerca di una nuova occupazione. Critiche che non sono sfuggite al Movimento, per il quale il rdc rappresenta un caposaldo dell’agenda di governo. “Il M5s ha scommesso sulla valorizzazione dell’individuo – prosegue il sottosegretario – Le grandi battaglie del Movimento hanno avuto sempre questi obiettivi, e il reddito di cittadinanza è uno di questi. Che va migliorato e si migliorerà tanto, così come una misura che va in questa direzione è il salario minimo”. Il compito del governo, insiste Di Piazza, è “mettere al centro la persona, e il ministero di cui faccio parte ha questa missione. Partendo da Palermo, dalla Sicilia e dal Sud, quindi, dobbiamo portare avanti questi principi e credo che se veramente ci impegneremo e apriremo questa stagione di dialogo – conclude – avremo dei risultati”.