Calano gli stipendi medi siciliani nell’anno che si è appena concluso. Nel 2019 scende al diciottesimo posto con una media di 25.435 euro. Una differenza di oltre 200 euro rispetto al 2018 quando lo stipendio medio lordo di dirigenti, quadri, impiegati e operai era di 25.661 e la sua posizione in classifica era la sedicesima. La penultima posizione vale 12 punti e mezzo in meno rispetto alla media nazionale che nel 2019 è di 29.278 euro. A fronte di una abbassamento della media regionale, tuttavia, salgono a quattro, rispetto alle tre dell’anno precedente, le province che la superano: Palermo, Catania, Siracusa e la new entry Caltanissetta. Solo le ultime tre però migliorano i dati locali. In generale, inoltre, peggiorano i dati nazionali. È quanto emerge dal report annuale dell’Osservatorio JobPricing, Geography Index, basato sulle rilevazioni effettuate dal sito stipendiogiusto.it.
Il Nord conferma le prime posizioni
Il dato conferma il gap esistente tra Nord e Sud con una differenza di circa 10 mila euro di retribuzione lorda tra la prima città capoluogo di provincia e l’ultima. Parliamo di Milano, la più ricca con una media lorda di 34 mila euro e Nuoro, ultima, con 23.581 euro medi. Lombardia e Trentino Alto Adige si confermano nelle prime due posizioni. Qui la media retributiva è di 31.472 e 31.136 euro, pari a sette e sei punti percentuali in più rispetto alla media nazionale. Cresce il Lazio che passa dal quinto posto del 2018 al terzo del 2019 con un aumento di circa 500 euro in busta paga. La retribuzione media del 2018 era di 29.832, nel 2019 di 30.353 euro. Perdono invece Emilia Romagna e Piemonte che scendono, rispettivamente, al quarto e sesto posto. Nelle ultime due posizioni si confermano invece Calabria e Basilicata anche se si alternano. Nell’anno appena concluso è ultima la Basilicata, nell’anno precedente era il contrario. Rispetto alla media nazionale, nel 2019, la Calabria dista oltre 14 punti percentuali, la Basilicata di oltre 16 e la retribuzione media è di, rispettivamente, 25.083 e 24.495 euro.
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Enna precipita. Meno 700 euro in un anno
Enna è la città siciliana che perde più punti nella classifica delle retribuzioni per provincia (meno nove). Dal 2018 al 2019 passa dal 92esimo al 101esimo posto. Qui si perdono circa 700 euro euro in busta paga nel computo delle retribuzioni medie, passando da poco più di 25 mila euro a 24,5. Agrigento è invece quella che è riuscita a risalire di più la classifica (cinque posizioni). Una risalita che però dipende soprattutto dal fatto che la media è calata in tutto il Paese. Passa dal 104esimo posto al 99esimo, ma questo non vuol dire che le retribuzioni siano aumentate. Al contrario. Gli agrigentini perdono circa 550 euro in un anno. Oltre a Enna e Agrigento, rimangono sotto la media regionale anche la province di Trapani, Messina e Ragusa. Le prime due migliorano la classifica nazionale di, rispettivamente, una e due posizioni mentre Ragusa la peggiora di una. Messina passa dunque dall’ultima posizione in assoluto del 2018 alla terzultima mentre Ragusa dalla terzultima alla penultima. Trapani sale di una.
A Caltanissetta stipendio in crescita di 500 euro
La Sicilia è molto lontana dalla media degli stipendi che vengono pagati nello Stivale. Rispetto alla media regionale, però, come detto, Palermo, Siracusa, Catania e Caltanissetta riescono a fare qualche punto in più. Palermo è la provincia siciliana in cui gli stipendi medi sono più alti: 27.179 euro. Un dato che però perde 500 euro rispetto all’anno precedente. Seconda in classifica è Siracusa dove lo stipendio medio è 26.781. La città d’Archimede migliora, ma di appena cinque euro. Catania, terza tra le siciliane, è la seconda provincia in cui gli stipendi sono cresciuti di più. L’aumento è di circa 150 euro per un reddito medio 2019 pari a 26.256 euro. Cresce anche Caltanissetta. Se nel 2018 segnava un reddito medio di 25.477 nell’anno successivo si contano 26.050 euro.