Le foto delle lunghe code all’imbarco di Villa San Giovanni hanno fatto gridare in molti allo scandalo: troppe le persone in arrivo in Sicilia dalla Calabria, nonostante i divieti allo spostamento per chi non ha motivi di lavoro o gravi motivazioni durante l’emergenza Covid-19. Tra loro il sindaco di Messina Cateno De Luca e soprattutto il governatore Nello Musumeci, che ha parlato di “un nuovo esodo di migliaia di persone”, con i cittadini siciliani “carne da macello” a causa dei rischi per chi si trova già nell’Isola di contrarre il virus da chi fa ritorno da zone più colpite. I dati su auto e passeggeri forniti da Caronte & Tourist, la società che effettua i quattro collegamenti giornalieri verso l’Isola dalla Calabria, dicono però tutt’altro: in nove giorni i passeggeri sono diminuiti da 2 mila e 700 a poco più di 500, oltre cinque volte meno.
Domenica il numero più basso di passeggeri
Secondo quanto ricordato dal governatore Nello Musumeci nella sua diretta Facebook di poche ore fa, gli unici passeggeri ad avere diritto a transitare dallo Stretto sono “membri delle forze dell’ordine e delle forze armate, medici e sanitari, oltre che i lavoratori pendolari”. Ma le “migliaia di persone in transito” non si vedono almeno da martedì 17 marzo, ultimo giorno nel quale i passeggeri registrati hanno superato le quattro cifre: precisamente, 1.260 passeggeri e 417 auto. Mercoledì 18 le auto erano già scese a 349 con 902 passeggeri, con una costante decrescita fino a domenica 22 marzo, il giorno delle fotografie fonte del “caso” sollevato dal sindaco di Messina e dal presidente della Regione, quando le auto registrate sono state 239, per 551 passeggeri. Solo il giorno prima erano però 319 auto per 739 passeggeri.
Quattro corse al giorno, per decisione della Regione
Le lunghe code in arrivo dalla Calabria, però, sono reali. Paradossalmente, nonostante la denuncia di De Luca e Musumeci sulla carenza del personale addetto alla verifica, le file sono dovute “all’aumento del tempo impiegato per i controlli”, fanno sapere dalla società di navigazione. Un tempo che si allunga per la stessa riduzione dei traghetti, passati da un servizio continuo ogni 40 minuti, per un totale di oltre 70 collegamenti al giorno, a soli quattro in andata e altrettanti al ritorno. Otto corse quotidiane che potevano essere ridotte ancora a quattro, ovvero solo due in direzione Sicilia al giorno, se non fosse stato proprio l’intervento del presidente della Regione Nello Musumeci a fissare l’attuale numero, con una nota inviata al ministero dei Trasporti e alle società di navigazione in servizio nello Stretto lo scorso 19 marzo. “La precisazione si è resa necessaria – scriveva l’ufficio stampa della Regione in merito – per interpretare al meglio il contenuto del comma 3 dell’articolo 2 del decreto ministeriale di ieri che ha disposto un’ulteriore limitazione del traffico passeggeri da e verso l’Isola”.