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Ugl: “Sugar e plastic tax, a rischio 200 posti di lavoro”

L'allarme arriva dalla Ugl ma le preoccupazioni sono soprattutto di Sibeg. A Catania potrebbero perdersi 200 posti di lavoro

L’allarme arriva dalla Ugl di Catania ma le preoccupazioni sono soprattutto di Luca Busi, numero uno di Sibeg. In città tra i comparti bibite e imballaggi potrebbero perdersi 200 posti di lavoro. Il problema ruota attorno alle cosiddette sugar tax e plastic tax, inseriti nella Legge di stabilità 2020. “Abbiamo già chiesto al nostro segretario generale Francesco Paolo Capone ed a Paolo Mattei, segretario della federazione Ugl agroalimentari, di portare in tutte le sedi governative e parlamentari romane il grido d’allarme di un intero comparto che, con l’approvazione di questi balzelli, vedrebbe subito il dimezzamento dei livelli occupazionali”, dicono il segretario generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, insieme al reggente della Ugl agroalimentari etnea Nino Neri, dopo aver raccolto e condiviso le preoccupazioni espresse da Busi. “Comprendiamo la necessità del Governo di trovare risorse per la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, ma evitare l’applicazione di una tassa mettendone sotto traccia un’altra è un’operazione di pura follia, con tutti i buoni propositi che si possono anche celare dietro. Temiamo infatti che il risultato della presunta lotta all’obesità ed all’emissione di materie plastiche nell’ambiente, produca al contrario quell’emorragia di posti di lavoro che non vorremmo mai accadesse”.

Probabili perdite

Secondo i sindacalisti Ugl, così come già ipotizzato dall’azienda catanese che imbottiglia prodotti a marchio Coca Cola e detiene anche la proprietà della storica Sibat Tomarchio bibite di Acireale, l’introduzione delle nuove tasse implicherà l’inevitabile incremento del costo del prodotto, con un conseguente calo delle vendite. Di fatto, quindi, una drastica diminuzione del consumo derivante dalla produzione di qualità locale, una minore fabbricazione di prodotto nel territorio nazionale, nessun gettito per lo stato poiché le imposte andrebbero applicate su prodotti provenienti dall’estero, probabilmente più economici e di certo non realizzati con materie prime locali, di conseguenza riduzione del lavoro e licenziamenti. “A pagare, come detto, sarebbe anche l’indotto che va dalla vendita della materia prima al settore dei trasporti, che in una terra come la Sicilia significherebbe milioni di euro meno in circolo e centinaia di disoccupati in più in fila a chiedere il reddito di cittadinanza”, spiegano i due sindacalisti. “Sacrificare l’impegno di quasi 200 persone tra i comparti bibite e imballaggi (tanto stimano dalla Sibeg in un solo anno, con la previsione di introduzione delle tasse sullo zucchero nelle bevande e sulla plastica), penalizzare imprese che in questi anni hanno investito anche per la tutela dell’ambiente e per la difesa dei marchi storici legati al territorio ed ai prodotti prettamente locali, per noi è assurdo e per questo siamo a fianco di chi investe e da lavoro, contro operazioni politiche inutili e demagogiche.”

Il messaggio del sindaco

Anche per il sindaco di Catania Salvo Pogliese il governo dovrebbe rivedere le due tassazioni inserite in manovra. “L’impatto della sugar tax sarebbe devastante, perché determinerebbe un aumento dei prezzi, influirebbe sulla perdita di volumi, incidendo negativamente sull’intero fatturato, con inevitabili ricadute negative sui livelli occupazionale siciliane. Sono due provvedimenti che hanno finalità ambientali solo di facciata, ma che invece recuperano risorse con ingenti costi a carico di consumatori, lavoratori e imprese. Un costo che il già debole tessuto produttivo siciliano non può permettersi, poiché si metterebbe in gravissima difficoltà aziende di antico radicamento nell’isola e in particolare nell’area urbana catanese come Sibeg-Coca Cola, ma anche la modicana Polara, l’acese Tomarchio e altre ancora del settore bevande, che rappresentano complessivamente circa il 10 per cento dell’intero fatturato italiano. Senza contare il grave danno che ne avrebbero le aziende agrumicole dell’isola, che vedrebbero inevitabilmente diminuire il valore commerciale dei loro prodotti per l’inevitabile aumento del prezzo delle bevande a base di agrumi”.

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Redazione
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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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