“Un modello organizzativo integrato che offra un ventaglio di servizi socio-sanitari capaci di sostenere la persona in condizioni di fragilità e protezione, garantendo risposte appropriate e un impiego più funzionale dei sistemi di presa in cura delle persone. È ciò che deve scaturire dal confronto tra Asp, distretti socio-sanitari e sindacato che si sono riuniti oggi, per la prima volta dopo venti anni dalla legge 328/2000, su richiesta del sindacato confederale canese con la Cisl in prima linea”. È quanto afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, che con la segretaria territoriale Lucrezia Quadronchi, e Franco Anello, segretario generale della Fnp Pensionati Cisl etnea, ha partecipato alla riunione del Tavolo per la Salute, che ha visto insieme tutti gli attori pubblici coinvolti nella realizzazione delle politiche socio-sanitarie-assistenziali dei nove distretti della provincia di Catania.
Soddisfazione di Cgil e Uil
La Cgil e lo Spi Cgil, insieme alla Uil e a Uilp Uil di Catania, esprimono “soddisfazione” per la convocazione da parte dell’Asp del “Tavolo provinciale permanente per la salute” che di fatto avvia il percorso di costituzione dei PUA nella provincia di Catania. A richiedere l’incontro erano stati proprio i sindacati al fine di confrontarsi con i Distretti sanitari e socio sanitari. Il “Punto Unico di Accesso” (PUA) promuove l’integrazione sociosanitaria dei servizi finalizzata a soddisfare i bisogni di salute e di continuità assistenziale della persona, intesa nella sua globalità. All’incontro di oggi erano presenti, tra gli altri, anche la segretaria confederale della Cgil, Rosaria Leonardi e la segretaria generale dello Spi Cgil, Giuseppina Rotella, la segretaria generale della Uil, Enza Meli e la segretaria della Uilp Uil, Maria Pia Castiglione; i lavori sono stati presieduti da Maurizio Lanza, direttore generale ASP di Catania, insieme a Franco Luca, direttore dei distretti sanitari, e Antonino Rapisarda, direttore sanitario. Per l’occasione sono stati istituiti dei gruppi di lavoro ai quali parteciperanno anche i rappresentanti sindacali.
Asp e servizi territoriali
“Il coinvolgimento dell’Azienda sanitaria provinciale e dei relativi servizi territoriali nell’ambito degli organismi di governance del welfare territoriale – continua Attanasio – è un presupposto imprescindibile laddove si programmino interventi che intercettano e integrano l’ambito sanitario. Grazie alla nostra azione, siamo riusciti, finalmente, dopo venti anni, a metterli tutti attorno a un tavolo perché si definisca un modello di prestazioni esportabile da Catania anche negli altri territori siciliani. Un modello che trova anche il giusto riscontro alle riforma prevista nelle Misure n.5 e n.6 del PNRR in fase di attuazione”. Secondo Attanasio “il rafforzamento del Punto unico di Accesso (PUA) e l’istituzione di equipe multidisciplinari, nonché il rafforzamento del servizio sociale professionale, sono indicati come priorità di intervento da inserire nei Piani di Zona 2022-2024. Esse sono azioni che vanno in tale direzione, in quanto consentono al distretto socio-sanitario di organizzare la propria attività secondo un approccio integrato, capace di offrire alla persona che si rivolge all’ente pubblico, attraverso il PUA, le risposte più opportune”. “D’altra parte – conclude il segretario della Cisl etnea – è proprio il Piano sociale nazionale a riportare che “È necessario attivare un modello organizzativo, con modalità di coordinamento per un utilizzo funzionale delle risorse professionali (anche psicologiche) capace di mettere in rete le prestazioni di maggior impatto sulle situazioni di disagio personale e sociale, per garantire il benessere psicologico e collettivo”.
Punto unico di Accesso
“La formula del PUA è da sempre gradita alla Cgil e alla Uil e ai relativi sindacati dei pensionati, che approvano l’idea di adottare modelli organizzativi integrati con i servizi sociali. – dichiarano i rappresentanti delle due sigle- In particolar modo, il sindacato crede molto nella possibilità di utilizzare i fondi del PNRR (misura 5 e 6) nei PUA, così come d’altronde previsto dalla riforma sanitaria, anche per evitare che risorse economiche preziose per il rilancio sociale e sanitario del territorio possano andare perdute. Registriamo, però, con enorme dispiacere e preoccupazione, l’assenza al “tavolo” di oggi di tutti i distretti socio-sanitari ad esclusione di Caltagirone e Gravina. Non si sono ad esempio presentati distretti importanti come quello di Catania. Sono invece intervenuti tutti i rappresentanti dei distretti sanitari della provincia etnea”.