Gravi criticità assistenziali nelle trasfusioni dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento: è la sintesi della lettera inviata alle autorità sanitarie della Regione siciliana da Giuseppe Bonsignore, segretario regionale di Cimo, Confederazione italiana medici ospedalieri. “Si registra una carenza di dirigenti medici tale da non consentire più, a breve, di espletare il servizio di Pronta Disponibilità notturna e festiva”, si legge nella missiva, indirizzata all’assessore regionale della Salute Giovanna Volo, al Dirigente generale del Dipartimento pianificazione strategica (Dps) Salvatore Iacolino, al Dirigente generale del Dipartimento per le attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) Salvatore Requirez, al Prefetto della Provincia di Agrigento Filippo Romano e per conoscenza al Commissario dell’Asp di Agrigento Mario Zappia.
Denuncia del sindacato medici ospedalieri
Bonsignore invita i destinatari della missiva ad intervenire tempestivamente per scongiurare quanto segnalato. “La dotazione organica della Medicina Trasfusionale di Agrigento, che opera su due distinti presidi ospedalieri (Agrigento e Canicattì)”, sottolinea il segretario regionale del sindacato dei medici ospedalieri, “prevede un Direttore di Unità operativa complessa oltre a sei dirigenti medici al Presidio ospedaliero ‘San Giovanni di Dio’ di Agrigento e quattro dirigenti medici al Presidio ospedaliero ‘Barone Lombardo’ di Canicattì. In atto sono presenti oltre al Direttore di Uoc (Unità organizzativa complessa), due dirigenti medici a tempo indeterminato (di cui uno esentato da attività notturna per motivi di salute) più un dirigente medico a tempo determinato ad Agrigento e nessun dirigente medico a Canicattì”.
Le carenze nella Medicina trasfusionale
“Tale drammatica situazione“, aggiunge Bonsignore, “non consente ormai da tempo la copertura del servizio di guardia notturna da parte del personale medico limitandosi, finora, allo svolgimento della sola pronta disponibilità notturna e festiva, per fronteggiare le emergenze/urgenze (ad es. grave sanguinamento acuto per politrauma da incidenti automobilistici, ferite da arma da fuoco, sanguinamento intra e peri-operatorio, Cid post-partum, etc.)”. “A breve non sarà più possibile nemmeno la copertura del servizio di Pronta Disponibilità”, tuona Bonsignore, “come più volte segnalato dal Direttore della Uoc di Medicina Trasfusionale, dottor Filippo Buscemi, che ha reiteratamente richiesto di avviare rapidamente il reclutamento di dirigenti medici in grado di garantire il regolare funzionamento dell’Uoc da lui diretta”.
“Rischio interruzione di pubblico servizio”
“Purtroppo, ad oggi, non risulta essere arrivato alcun riscontro né formale né concreto, dal parte della Direzione Aziendale nonostante la più recente segnalazione da parte del dottor Buscemi che il servizio di Pronta Disponibilità risulta coperto fino al prossimo 19 novembre. Si profila all’orizzonte”, conclude Bonsignore, “la possibilità di un’interruzione di pubblico servizio che potrebbe comportare importanti conseguenze sulla salute pubblica dei cittadini ricadenti nel territorio di competenza dei due presidi ospedalieri”.