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Troina, dalla mafia rurale ai milioni dell’Ue. Il rilancio di un sindaco “virtuoso” che dà anche lavoro

Il borgo montano nel centro della Sicilia dopo aver affrontato e vinto la "mafia dei pascoli" ha raccolto "oltre cento milioni di euro" in pochi anni. Come racconta il sindaco Sebastiano Fabio Venezia, principale artefice di questi risultati

Troina, borgo siciliano in provincia di Enna, ad un’altitudine di oltre mille metri sui monti Nebrodi, è dal 2013 protagonista di un grande fermento dal punto di vista del rilancio turistico e imprenditoriale. Merito dei risultati ottenuti dal giovane sindaco, Sebastiano Fabio Venezia, oggi 38enne. Un impegno che si è manifestato prima nel contrasto alle agromafie, con il recupero di un territorio da 4200 ettari oggi gestito dal Comune con quella che Venezia, intervistato ieri in diretta da FocuSicilia, definisce “la più grande azienda agricola italiana”. Dal 2013, anno della prima elezione, il lavoro di progettazione svolto dai suoi uffici è riuscito intercettare “oltre 100 milioni di euro in finanziamenti”. E da un anno è attiva anche l’iniziativa delle “case a un euro”. Tutti elementi che hanno portato Venezia a due importanti riconoscimenti. Il primo, nel 2016, è stato il premio “Angelo Vassallo” assegnato dalla Camera dei Deputati “per aver difeso con coraggio la legalità nella gestione del patrimonio naturale dei Nebrodi e per la qualità dei progetti di rilancio del territorio e di riqualificazione del centro storico”. Il secondo, a novembre 2020, da parte dell’Associazione comuni virtuosi. Nella competizione tra città chiamata “il gioco dei sindaci” Venezia è stato il più votato da oltre 11 mila aventi diritto. Così, per le azioni proseguite nel corso degli anni, è “il sindaco più virtuoso d’Italia”.

Dalla mafia alla “più grande azienda agricola d’Italia”

Eletto appena trentenne in un comune dove è fortissimo lo spopolamento tipico delle aree interne, con un Comune passato in pochi anni da quasi 15 mila a 9 mila residenti, ha subito centrato la propria attività sulle opportunità concesse dall’uso dei Fondi Europei. Gli stessi che, paradossalmente, venivano utilizzati con un sistema di truffe dalla mafia rurale. “Su 15 affittuari dei terreni demaniali, ben 14 erano in possesso di quella che poi è stata definita mafia rurale. C’è stato un lungo e complicato iter per tornare in possesso di questi terreni, e non sono mancate le minacce”, racconta Venezia, che da dicembre 2014 è sotto scorta. Il percorso si è concluso nel 2017, con il ritorno all’amministrazione degli ultimi mille ettari. “Inizialmente abbiamo provato ad affidarli a cooperative di giovani e aziende agricole sane”, spiega il sindaco. Un’operazione che non ha dato i risultati sperati, “e così, rischiando di vincere una battaglia ma di perdere la guerra, abbiamo creato questa grande azienda agricola comunale. Un’operazione sia etica per l’uso di terreni sottratti alla mafia ma anche di grande valore zootecnico con l’allevamento di specie in via d’estinzione”. All’interno dei terreni, gestiti dall’azienda Silvo-pastorale del comune riconvertita allo scopo, sono oggi presenti 120 asini ragusani e 20 cavalli di San Fratello. Specie siciliane dalle quale “produciamo salumi d’eccellenza e latte d’asina, che viene usato anche per prodotti cosmetici. Dando lavoro a nove giovani di Troina”.

Un’immagine di Troina tratta dal sito housetroina.it

“Troina tra le prime stazioni appaltanti in Sicilia”

Far restare i giovani a lavorare e a vivere a Troina è il punto centrale del complesso piano di sviluppo della città che è, in questo momento, “tra le prime stazioni appaltanti dell’isola, con 36 milioni di progetti in partenza solo nel 2020”, sottolinea Venezia. “Lo spopolamento, che vale da noi come in altri cinque mila comuni italiani, deve basarsi sull’imprenditoria. Siamo stati il primo comune in Sicilia ad aderire al fondo per il microcredito, e a oggi abbiamo finanziato 43 attività, dando lavoro a 60 giovani”. Il territorio, immerso nel verde del parco dei Nebrodi, con una vista privilegiata dell’Etna, e una storia che la vede come prima capitale normanna di Sicilia, ha del resto grandi potenzialità turistiche. “Siamo seduti su una miniera d’oro, soprattutto per il turismo escursionistico e naturalistico, ma anche culturale con mostre internazionali come quella su Robert Capa e la collaborazione col Fai: abbiamo dimostrato che il luogo comune che ‘con la Cultura non si mangia’ non è vero”. E i risultati sono tangibili: dal 2012 i pernottamenti sono aumentati da cinque mila e 800 ai 19 mila e 400 del dicembre 2019″, afferma Venezia.

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La drammatica emergenza Covid

Il computo del successo turistico si ferma doverosamente però nell’anno della pandemia, caratterizzato da un quasi totale blocco del comparto. E, per Troina in particolare, da un’acuta incidenza della Covid-19, che ha portato la città ad essere tra le prime zone rosse nel marzo 2020. Il tutto è partito da uno degli orgogli del territorio, l’Oasi Maria Santissima, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per il ritardo mentale e l’involuzione cerebrale senile, un centro d’eccellenza siciliano. “Siamo stati particolarmente colpiti dalla prima ondata, io stesso sono stato ammalato. Sono stati mesi duri, e abbiamo contato 12 vittime e circa 350 contagiati. Ma non ci siamo mai fermati, la comunità ha trovato la forza di affrontare al meglio questa grave e triste esperienza”, racconta Venezia. La ripresa, che passa anche “dal piano vaccinazioni”, potrà essere superata “tra qualche mese, grazie anche ai tanti progetti pronti, 38 opere pubbliche solo nel 2021”.

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L’Oasi di Troina in un’immagine tratta dal sito housetroina.it

La lungimiranza nel creare “l’ufficio Europa”

Ma cosa porta un piccolo Comune nel centro della Sicilia a progettare, vincere e portare rapidamente in esecuzione questa moltitudine di bandi? Il segreto, per Venezia, non è altro che una buona base di partenza. “Sono cose molto chiare e semplici in realtà. Appena insediato ho istituito un ufficio Europa, per studiare i bandi adatti ai nostri territori. Dopo abbiamo anche creato un ufficio progettazione, perché il problema non è solo individuare i finanziamenti, ma essere n grado di ottenerli. Due intuizioni che hanno portato alla costituzione di una squadra, alla quale do il mio contributo insieme ai dipendenti comunali”. La caratteristica è però “il lavoro senza sosta, senza guardare orari, se necessario si lavora fino a notte fonda, di sabato o domenica, portando avanti con l’aiuto anche di giovani professionisti del territorio. Per noi è una missione”.

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“Case a un euro”, già otto mila richieste

Tra le tante iniziative portate avanti da Troina, una in particolare ha riscosso particolare interesse, anche a livello internazionale con articoli su testate giornalistiche come Cnn. “Con oltre otto mila richieste già arrivate, soprattutto dall’estero”, racconta Venezia, le cosiddette “case a un euro” sono una delle opportunità per investire sul territorio. Un progetto, già avviato da anni in molti comuni siciliani, che a Troina ha trovato una organizzazione particolarmente efficace con un sito internet, housetroina.it, nel quale sono presenti le schede degli immobili proposti a un euro e da ristrutturare. Ma anche quelle di immobili nel centro storico pronti da abitare, proposti comunque a prezzi molto vantaggiosi. “Abbiamo fatto una operazione di censimento del patrimonio immobiliare, attivando anche un corso di laurea con l’Università di Catania, con più di cento studenti che hanno studiato e rivitalizzato il nostro borgo”.

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Le giovani coppie ricevono un finanziamento

A Troina, che fa parte anche dei “Borghi più beli d’Italia”, al momento ci sono 400 case non abitante. “Una società immobiliare ne ha già acquistati 15, che sta ristrutturando, ma abbiamo concesso contributi a fondo perduto alle coppie che decidono di prendere uno di questi immobili per avviare la ristrutturazione. Al momento sono già 69. Sulla leggittimità delle operazioni garantisce naturalmente il Comune, che dà supporto in tutto l’iter, dal disbrigo pratiche per l’atto, all’allaccio delle utenze. Servizi molto utili soprattutto per gli stranieri, in centinaia già in attesa di venire ad abitare”. Un iter complesso, che dura tre anni e, ancora una volta, possibile grazie all’attenzione alla progettazione e al reperimento dei fondi. Un’attenzione che non finirà al termine del suo secondo mandato, rassicura Venezia che non potrà ricandidarsi per un terzo nel 2023, e destinato, forse, a una carriera politica nazionale, dopo la mancata elezione alla Camera dei Deputati nel 2018. “Il modello di azione amministrativa verrà portato avanti, non dipende dal singolo. E c’è già chi è pronto a prendere le redini”, assicura il sindaco di Troina Sebastiano Fabio Venezia.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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1 commento

  1. Sono nato a San Fratello e ricordo che mio padre nell’immediato dopoguerra, attraverso la foresta a dorso di mulo ,andava a Troina a rifornirsi di cereali . Vivo in Canada da oltre mezzosecolo e durante i miei periodici ritorni in Sicilia,sono stato piu` volte a Troina a visitare il Centro di Eccelenza Oasi e ne sono sempre rimasto ammirato per la bellezza, l’arte che contiene,l’organizzazione e la missione che svolge per chi sfortunatamente ne ha bisogno.Una struttura come ne ho viste poche in Nod America. L’eggendo gl’articoli concernenti i progetti realizzati durante la gestione del Sindaco Venezia,sapendo come vanno le cose nei comuni dei Nebrodi ,sono rimasto sorpreso e ammirato per il successo ottenuto. Per le tante case vuote del centro storico di San Fratello, l’ho proposto a dirigenti del nostro comune di cederle a chi fosse disposto a ristrutturarle nel 2007. Ma non sono mai stato preso in considerazione. Auguro al Sindaco Venezia e la sua giunta tanto successo per gl’anni a venire ,a dimostrazione che volendo ,tutto e` possibile.

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