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Tumori, dove farsi curare in Sicilia: ecco la mappa dei centri specializzati

Cinque i percorsi già attivi: mammella, ovaio, polmone, colon retto e prostata. Per queste neoplasie esistono già dei Pdta (Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali) con strutture individuate nel territorio regionale e mappate nel sito della Regione "Costruire Salute"

La Sicilia può contare ad oggi cinque percorsi attivi nella cura dei tumori e riguardano mammella, ovaio, polmone, colon-retto e prostata. Per queste cinque neoplasie esistono già dei Pdta (Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali) con strutture specializzate, individuate nel territorio regionale, che prendono in cura il paziente e lo accompagnano in ogni passaggio delle attività sanitarie ed assistenziali secondo protocolli predefiniti. Il nuovo Piano oncologico nazionale (adottato il 26 gennaio scorso) considera i Pdta “la modalità organizzativo-funzionale più efficiente per la gestione delle patologie oncologiche ed ematologiche”. La competenza è della Reos, Rete oncologica siciliana, che ha preso vita nel 2014, ha accelerato l’attività nel 2019 e dopo l’approvazione dei primi cinque percorsi da parte dell’assessorato regionale della Salute, adesso va verso l’adozione del Pdta per le cure palliative. Come ha specificato a FocuSicilia il coordinatore della Reos, Vincenzo Adamo, i cinque percorsi coprono già l’80 per cento dei tumori che hanno la maggiore incidenza. Sul sito Costruire Salute, nella sezione Reos, una mappa elenca e geolocalizza i centri specialistici di riferimento principali e gli altri centri che erogano servizi di oncologia medica nell’Isola.

(Fonte: Atlante sanitario della Sicilia 2020)

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Oltre 30 mila ricoveri per tumore ogni anno

I documenti di scenario della Reos ricordano che In Italia, ogni anno, circa 270 mila cittadini sono colpiti dal cancro e in Sicilia, “nel 2019, sono stati stimati 27.150 nuovi casi di tumore (13.900 uomini e 13.250 donne)”. Un dato in costante crescita e le cinque neoplasie più frequenti nell’isola sono il “tumore colon-retto (3.900), la mammella (3.700), il polmone (2.900), la prostata (2.400) e la vescica (2.150). Le percentuali di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi, pari al 60 per cento fra le donne e al 52 per cento fra gli uomini, collocano la Regione al terzultimo posto in Italia, prima di Sardegna (60 per cento e 49 per cento) e Campania (59 per cento e 50 per cento). I decessi annuali sono in media 12.700 e i ricoveri per cause oncologiche sono oltre 30 mila l’anno nell’ultimo triennio”.

(Fonte: Atlante sanitario della Sicilia 2020)

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Mammella: previsti 3.800 nuovi casi l’anno

“Il tumore della mammella è la neoplasia più diffusa e si stima che, nell’arco della vita, circa una donna su otto svilupperà questo tipo di tumore; in particolare in Sicilia si prevedono circa 3.800 nuovi casi l’anno di tumore mammario”, si legge nei documenti della Reos, dove emerge anche che, come nelle altre regioni d’Italia, negli ultimi anni è aumentata l’incidenza della patologia mentre è diminuita la mortalità. Merito delle campagne di screening alle quali hanno aderito sempre più donne e al miglioramento delle cure. La diagnosi precoce resta infatti imprescindibile e la Regione Siciliana dal 2020 ha identificato i centri di riferimento per la diagnosi e la cura del tumore della mammella, istituendo 17 Breast Unit, unità altamente specializzate, distribuite nell’intero territorio regionale, in aziende ospedaliere e strutture private convenzionate.  

La rete dei centri per la cura del tumore della mammella

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Quattro centri per il tumore dell’ovaio

“Il carcinoma ovarico rappresenta la settima neoplasia più frequente nella popolazione femminile mondiale e la principale causa di morte tra i tumori ginecologici”, ricordano gli specialisti della Reos. La patologia “è la quinta causa di morte per cancro nelle donne tra 50 e 69 anni, la sopravvivenza netta a cinque anni dalla diagnosi è stimata intorno al 40 per cento”, anche se i dati si riferiscono al periodo 2014-2019. In Sicilia il tasso di incidenza è di di circa due punti percentuali in meno (13,6/100 mila donne) rispetto al 15,6 del resto d’Italia ed erano 530 i nuovi casi attesi nel 2019, mentre la sopravvivenza a cinque anni, nell’Isola, è del 37 per cento. L’assessorato regionale della Salute ha approvato il Pdta il 18 febbraio 2021. Quattro i centri di riferimento individuati tra Catania, Messina e Palermo.

La rete dei centri per la cura del tumore dell’ovaio

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Tumori al polmone, “combattere il fumo di sigaretta”

Secondo il Piano oncologico nazionale, per il 2020 sono state stimate 40.850 nuove diagnosi (27.550 uomini e 13.300 donne) di tumore al polmone in Italia e la sopravvivenza netta a cinque anni dalla diagnosi è del 16 per cento negli uomini e del 23 per cento nelle donne. In Sicilia – dati Reos – i casi stimati superano i duemila tra gli uomini e l’Isola si colloca al secondo posto per frequenza, mentre tra le donne, con 590 nuovi casi, è quello al polmone è il quarto tumore più frequentemente diagnosticato. L’incidenza media regionale è 60.3 casi per ogni 100 mila abitanti negli uomini e 15.5 nelle donne. Il tumore del polmone causa in media ogni anno in Sicilia 2.481 decessi, dei quali il 77,2 per cento tra gli uomini e nel complesso è responsabile della perdita annuale di 124.819 anni potenziali di vita (0- 74 anni), con 3.315 ricoveri ogni anno. La riduzione è possibile “con l’effetto combinato della prevenzione primaria, ed in primis della lotta al tabagismo, della diffusione degli screening, del progressivo sviluppo e miglioramento dei percorsi diagnostici e delle prospettive terapeutiche”, scrivono gli specialisti della rete siciliana, che sottolineano però come resti “ancora molto da fare per combattere in maniera ancora più incisiva l’abitudine al fumo di sigaretta, in particolare per i giovani e per le donne, tra le quali continuano a crescere l’incidenza e la mortalità per tumore del polmone”.

La rete dei centri per la cura del tumore del polmone

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Un portale dedicato al tumore della prostata

Il Piano oncologico nazionale ha stimato, per il 2020, 36 mila nuove diagnosi di neoplasie prostatiche, tra le più frequenti nell’uomo (19 per cento di tutti i tumori maschili). La Reos conta in Sicilia 2.230 nuovi casi medi annui e 744 decessi. Esistono dei rapporti standardizzati di mortalità che mostrano “eccessi statisticamente significativi nelle province di Catania, Messina e Siracusa”. Il tumore maligno della prostata ha fatto regi­strare in Sicilia, nel triennio 2016-2018, un nu­mero medio annuale di 1.969 ricoveri: 0,55 ogni 100 mila abitanti. Il Pdta è stato approvato a settembre 2022 ed esiste” una piattaforma web-based con un portale  dedicato (www.prosithe.it) che consentirà a tutti i centri di accedere alla scheda registrando tutti gli indicatori del Pdta prestabiliti e la costruzione della Rete dei centri specialistici garantiranno ai pazienti affetti da tumore della prostata una cura secondo principi di qualità, dignità, sicurezza, dialogo, solidarietà e formazione”, spiegano dalla Reos. I Centri attivati sono 13.

La rete dei centri per la cura del tumore della prostata

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Colon-retto e “Molecular tumour board”

Dal Piano nazionale emerge che per il 2020 “sono state stimate circa 43.700 nuove diagnosi (23.400 uomini e 20.300 donne)” e “la sopravvivenza netta a cinque anni dalla diagnosi è del 65 per cento negli uomini e del 66 per cento nelle donne”. L’assessorato regionale della Salute ha esitato a settembre 2022 il Pdta per il tumore del colon-retto, dopo una “ricognizione dello stato dell’assistenza oncologica offerta attualmente dalle strutture sanitarie regionali”. L’obiettivo è “assicurare le cure a tutti i pazienti siciliani, vigilando nel contempo che tali cure siano ispirate ai migliori standard internazionali e siano erogate in maniera omogenea su tutto il territorio regionale”. La Regione ha anche istituito un “Molecular tumour board” che ha già provveduto a stilare i criteri di qualità necessari ai laboratori di diagnostica molecolare per l’esecuzione dei test bio-molecolari e genomici, “sulla base del risultato dei quali l’oncologo può scegliere il miglior farmaco o la migliore combinazione di farmaci per la cura delle fasi metastatiche della malattia”.

La rete dei centri per la cura del tumore del colon-retto
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Agostino Laudani
Agostino Laudani
Giornalista professionista, nato a Milano ma siciliano da sempre, ho una laurea in Scienze della comunicazione e sono specializzato in infografica. Sono stato redattore in un quotidiano economico regionale e ho curato la comunicazione di aziende, enti pubblici e gruppi parlamentari. Scegliere con accuratezza, prima di scrivere, dovrebbe essere la sfida di ogni buon giornalista.

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