Turisti in calo in tutta Italia. Ma la Sicilia resiste meglio alla crisi: secondo uno studio su 2 mila 484 imprese ricettive, effettuato da Confesercenti-Assoturismo con la società di analisi Swg, la flessione dei turisti italiani a Sud e nelle isole è di appena l’1,5 per cento, mentre aumentano le presenze straniere con un dato in crescita del 1,2 per cento. Il saldo è negativo ma per pochi punti percentuali: meno 0,6 per cento. A livello nazionale la stagione chiude con 205,7 milioni di presenze, circa 2,3 milioni di presenze in meno rispetto al 2018, in calo del 1,1 per cento. Secondo le stime, la contrazione maggiore riguarda il mercato italiano, che si ferma a 110 milioni di presenze (meno 1,6 milioni sul 2018, un calo del 1,5 per cento). Gli stranieri si fermano a 95,8 milioni di presenze (meno 0,7 per cento), con una diminuzione di 696 mila unità. Il rallentamento è confermato anche dai dati di contabilità nazionale Istat che segnalano un arretramento della spesa dei turisti esteri sul territorio nazionale: meno 1,5 per cento nel secondo trimestre dell’anno rispetto al primo.
Vacanze a settembre: un quinto degli italiani in Sicilia
In controtendenza con i dati nazionali, la quota di italiani che ha deciso di andare in vacanza al termine della stagione estiva: saranno 6,6 milioni, 400 mila in più rispetto al 2018, un aumento del 6 per cento circa. Fra questi, sempre secondo lo studio effettuato da Swg per Confesercenti-Assoturismo, il 78 per cento sceglierà il mare, e Puglia (17 per cento) e Sicilia (12 per cento), saranno le regioni preferite.