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Le agenzie di viaggio: “Serve un ministero del Turismo”

Le agenzie di viaggio invocano un ministero del Turismo e misure urgenti di sostegno. In una lettera inviata al governo, le nuove proposte per il settore, a partire dalle gite

Le agenzie di viaggio e i tour operator rischiano di perdere 50 mila lavoratori. Il comparto è in sofferenza e così Fiavet, AdvSiciliaUnite e Maavi hanno deciso di scrivere al ministro Dario Franceschini per proporre la loro ricetta. Un ministro che, oltretutto, non considerano il riferimento ideale perché “ci vorrebbe un ministero dedicato solo al turismo data la portata del settore, che da solo produce il 13 per cento del Pil”, afferma Giuseppe Ciminnisi, presidente regionale di Fiavet. L’associazione ha inoltre stabilito alcune linee guida a proposito del turismo scolastico, per il quale hanno anticipato molto denaro. Gli incassi delle gite sono stati i primi a saltare. Da lì è iniziata la discesa economica di molte agenzie.

Buoni vacanza inutili

Le scelte governative sono considerate “non funzionali”, ma anche “lente”. “Se ne parla da aprile e ancora non c’è nulla”. Gli operatori delle agenzie di viaggio non si sentono al centro dell’attenzione del governo e avrebbero gradito una ricetta specifica per loro. “E invece hanno preferito dare soldi con bonus vacanza, che nessuno potrà usare perché la gente non ha i soldi da aggiungere per andare davvero in vacanza”. La proposta delle agenzie è quella di “rendere i buoni esigibili in maniera immediata”, creando una convenzione tra Stato e banche “in grado di accettare come cessione di credito il valore del buono vacanza”. Le associazioni avrebbero comunque preferito ricevere direttamente le risorse, sotto forma di contributi a fondo perduto. Ne lamentano il bisogno “sinché non rientreranno la crisi epidemiologica e l’impossibilità di intraprendere viaggi”.

Tasse e abusivismo

Anche sul fronte tasse, le organizzazioni hanno qualcosa da ridire. Nella lettera, firmata anche dal responsabile regionale Maavi Damiano Giuseppe Vindigni, chiedono l’esenzione dell’Irap a tutto il 2019, ma soprattutto che “il prossimo acconto sia calcolato su un anno in assenza di fatturato”. “Le tasse sono state solo spostate, ma come faremo a pagarle se non lavoriamo?”, si chiede Ciminnisi. E in questo contesto diventa fondamentale la lotta alla concorrenza sleale di chi lavora abusivamente. Fiavet, AdvSiciliaUnite e Maavi, oltre a chiedere maggiori controlli, propongono quindi di istituire un albo delle agenzie di viaggio, ma anche sportelli regionali o provinciali a cui si possa rivolgere il cliente.

Rivedere il fondo di garanzia e la Rc professionale

Un ulteriore “aiuto concreto” potrebbe arrivare con il pagamento del Fondo di garanzia a tutela dell’insolvenza di agenzie e tour operator. Adesso è gestito da aziende private, ma lo vorrebbero “sotto un ombrello pubblico”. “Le agenzie che riusciranno a superare la crisi si troveranno un doppio problema: essere idonei alle pretenziose richieste delle assicurazioni e l’innalzamento già constatato dei listini”. Un problema che si ripresenterebbe con la l’assicurazione per la responsabilità civile professionale. “Si dovrebbero rivedere le normative. Hanno delle oggettive contraddizioni che spesso la rendono inservibile”, scrivono le organizzazioni di categoria nella lettera a Franceschini.

Voucher di due anni per il turismo scolastico

Il settore ha subito una batosta sin dall’inizio dell’epidemia, ancora prima del lockdown, a causa del blocco delle gite scolastiche. Ecco perché tutti i rappresentanti regionali Fiavet hanno concordato alcune linee guida. Hanno anticipato le spese, soprattutto delle biglietterie, e non hanno nessuna intenzione di restituire il denaro se prima non lo restituiranno a loro. Almeno per le ultime classi. Per tutte le altre si vorrebbe voucher della durata di due anni, “dato che è quasi certo che anche l’anno prossimo le gite non ci saranno o saranno poche”. Inoltre, Fiavet vorrebbe che fosse abolita la clausola per cui il cliente può rinunciare al viaggio se il suo costo dovesse aumentare più dell’otto per cento prima della partenza. “È facile che ci saranno degli aumenti e bloccarla ci garantirebbe di più. I problema è che i voucher sono fissi mentre i prezzi non lo saranno”. Ovviamente però, tutto il circuito coinvolto, dalle agenzie agli alberghi passando per i mezzi di trasporto, deve concordare su queste proposte. E lo Stato, ancora una volta, dovrebbe porsi a garanzia di questi esercenti tramite un Fondo di garanzia “per recuperare in caso di eventuali fallimenti di vettori aerei o hotel”.

Una nuova organizzazione con le scuole

Fiavet spinge per una nuova gestione dei viaggi scolastici. “Ci vorrebbe un codice unico per tutti gli istituti che superi l’attuale codice degli appalti pensato per i lavori pubblici, ma attuato anche per noi”. Ciminnisi propone un calendario dettagliato per pagamenti e documenti. Questi ultimi “andrebbero presentati al completo, secondo il Codice, solo dopo l’aggiudicazione della proposta di gita”. I soldi invece andrebbero dati subito. Non tutti, ma almeno quelli dei biglietti, che hanno portato anche alle difficoltà economiche di oggi delle agenzie. Come pure il 30 per cento dell’importo totale. Un ulteriore 30 per cento andrebbe versato 15 giorni prima della partenza e il saldo entro una settimana dal rientro.

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Desirée Miranda
Desirée Miranda
Nata a Palermo, sono cresciuta a Catania dove vivo da oltre trent'anni. Qui mi sono laureata in Scienze per la comunicazione internazionale. Mi piace raccontare la città e la Sicilia ed è anche per questo che ho deciso di fare la giornalista. In oltre dieci anni di attività ho scritto per la carta stampata, il web e la radio. Se volete farmi felice datemi un dolcino alla ricotta

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