Scade oggi, lunedì 9 settembre, il termine i comuni interessati all’inserimento del proprio territorio in una delle due Zes, le Zone economiche speciali istituite nella prima decade di agosto dal governo regionale siciliano. Si tratta di parti del territorio in cui vige una legislazione economica differente dallo standard, create appositamente al fine di attrarre investimenti. Diverse le misure utilizzate allo scopo: dal credito d’imposta agli sgravi fiscali, dalle agevolazioni sul lavoro agli ammortamenti per le aziende. In tre anni, per il Mezzogiorno, sono disponibili 250 milioni di euro per agevolazioni e 50 dovrebbero essere destinati alla Sicilia. “Si tratta di un’opportunità straordinaria per creare sviluppo e un’economia forte nei nostri territori”, dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Quando ci siamo insediati a Palazzo d’Orleans – ha spiegato Musumeci – le Zes erano già state istituite da Roma nel 2017, ma non abbiamo trovato nessuna traccia di attività da parte del precedente governo regionale. Siamo partiti da zero. Ci siamo messi subito all’opera per arrivare all’obiettivo. Sappiamo che non tutti saranno contenti e che il nostro lavoro è perfettibile, ma era importante partire con le due Zes per non restare indietro rispetto alle altre Regioni d’Italia”.
La distribuzione degli ettari siciliani
In terra di Trinacria sono 5.580 gli ettari di terreno entro i quali far ricadere le aziende già esistenti e quelle che vorranno investire nel futuro. Di questi, il 35 per cento è destinato alla Zes della Sicilia occidentale e il 65 per cento a quella orientale. Alcune zone sono state già individuate, ma quasi il 9 per cento del totale degli ettari disponibili è stato messo a bando cosicché ogni Comune o azienda potrà dire quali sono le proprie esigenze e presentare un progetto. Attenzione però, non tutti i territori potranno farlo. Tra le caratteristiche essenziali c’è la presenza di un porto, di un retro-porto e di una consolidata tradizione industriale. I comuni vincitori del bando si andranno ad aggiungere alle aree già identificate e delimitate tra i 1.690 ettari della Zes Sicilia occidentale e i 3.422 della Zes Sicilia orientale.
Zes orientale e occidentale
Nello specifico, ad occidente sono incluse nelle Zes: le aree industriali di Aragona-Favara, Caltanissetta, Carini, Palermo-Brancaccio, Termini Imprese, Trapani, il porto di Palermo, il porto e il retro-porto di Termini Imprese, la stazione Sampolo con il mercato ortofrutticolo di Palermo, la zona Palermo-Partanna, il porto e l’aeroporto di Trapani, i porti di Mazara del Vallo, Licata e Porto Empedocle con il suo retro-porto e i retro-porti di Mazara e Marsala.
La Zes nella parte orientale dell’isola, invece, comprende le aree industriali di Gela, Paternò, Belpasso, Messina-Larderia, Villafranca Tirrena, Augusta-Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa, Milazzo – Giammoro ed Enna e ancora il porto di Catania con il retro-porto, l’Asi, l’interporto e Mas, Tremestieri, il retroporto di Milazzo, porto di Augusta, aeroporto di Comiso, l’interporto di Melilli, il porto di Pozzallo con il suo retro-porto e il porto di Messina e la zona della fiera.