Sono nate con l’obiettivo di stimolare la crescita economica del Sud Italia proponendo agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative. Dalla loro istituzione però sono passati cinque anni e ancora non sono davvero partite anche se, adesso, sembrano esserci tutti i presupposti perché possano davvero fare da sprone per il territorio. A partire dai 57 milioni di euro dedicati a porto e interporto di Termini Imerese e Trapani, a cui si aggiungono altre somme dal Pnrr, circa otto milioni, per il porto di Palermo. Stiamo parlando delle Zes, zone economiche speciali. In Sicilia sono due, quella orientale e quella occidentale. Di agevolazioni, peculiarità del territorio e investimenti possibili ne abbiamo parlato con Carlo Amenta, commissario straordinario per le Zes della Sicilia occidentale. “Secondo la letteratura le Zes funzionano dove sono forti le infrastrutture e il contesto, in Cina, Irlanda, Usa, Francia. Lì sono esempi positivi di sviluppo economico, tocca a noi fare in modo che anche in Sicilia sia così”.
La burocrazia
In questi anni la burocrazia ha fatto da padrone e fino ad oggi le Zes non hanno portato a granché di concreto. Nel 2019 c’è anche stata una riforma con riferimento alla governance e all’istituzione della figura del commissario. “Dal punto di vista operativo, con la figura del commissario, si è dato alle Zes la possibilità di iniziare a funzionare, informando via via il comitato delle azioni messe in campo”. Tra le cariche direttive anche un Comitato d’indirizzo che è composto dal presidente dell’autorità portuale, dall’assessore alle attività produttive Mimmo Turano, dal rappresentante del Governo e del Ministero e dall’Irsap. “Si tratta dell’organo, presieduto dal commissario, a cui spettano appunto i compiti di indirizzo”.
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Super Zes regionali
Le Zes sono legate ad alcune agevolazioni come quelle legate al Credito Sud, che consentono l’acquisto e la ristrutturazione di capannoni fino a 100 milioni di euro, ma anche di agevolazioni per le autorizzazioni, con il Commissario come unico interlocutore. Anche la Regione Siciliana ha voluto metterci qualcosa di suo. È di pochi giorni fa la notizia che in Finanziaria sono state inserite le super Zes. “In questo modo la Sicilia ha qualcosa in più rispetto alle altre Zes nazionali”, apprezza il Commissario. “Resta l’importanza principale delle agevolazioni sulle autorizzazioni a investire, che è unica e rilasciata dal Commissario”. L’impresa ha dunque il vantaggio di una sola interfaccia, ma anche tempi più brevi. Per la Sicilia orientale c’è già stata la presentazione delle misure al Comitato, mentre per la Sicilia occidentale l’incontro è previsto il prossimo 25 maggio. Nello stesso giorno il Comitato verrà presentato ufficialmente e verrà approvato il regolamento di funzionamento dello stesso. “Inoltre delibereremo la firma di alcune convenzioni con degli istituti di credito che serviranno a fare partire l’attività di promozione”, ha detto Amenta.
Primi investimenti, unica interfaccia
Con la burocrazia soddisfatta sembra che tutto possa davvero partire. “Con la figura del commissario, fortemente voluta dal governo Draghi e del ministro Carfagna, c’è il vero inizio delle Zone economiche speciali”, ha detto Amenta. Tuttavia la nomina, complice anche la pandemia, è avvenuta solo quest’anno. Il commissario racconta che si è effettivamente iniziato a lavorare da qualche settimana e “a breve arriveranno i primi investimenti”. Tra le iniziative in programma un tour per i Comuni interessati, riunioni operative con sindaci e stakeholder per illustrare, da un punto di vista operativo, investimenti, autorizzazioni e agevolazioni fiscali.
Piano comunicazione
Poiché la comunicazione è sempre alla base si sta improntando anche un sito web “che a breve sarà online”, promette il commissario. “Siamo assistiti e supportati dell’Agenzia per la coesione territoriale che fornisce tutti i servizi che devono essere dati ai commissari”. I contenuti sono già pronti. “Ci sarà il link al Suap, sportello unico del commissario, a cui accedere per effettuare gli investimenti, ma anche le mail istituzionali e la possibilità di programmare gli incontri per avere contezza di alcune caratteristiche relative alle agevolazioni e alle necessità delle imprese. Al commissario non spetta la valutazione, ma la promozione dell’area e il ruolo di facilitatore della parte burocratica nonché di indirizzo. Le imprese che vogliono investire devono possedere un titolo sul terreno sul quale intendono svolgere la propria attività”.
Attività ammesse nel piano strategico della regione
Per capire meglio quali attività è possibile svolgere in ambito Zes si fa riferimento al Piano strategico approvato dalla Regione. “Di fatto sono tutte le attività industriali e manifatturiere, e poi i centri di ricerca e innovazione in tecnologia, biotecnologia e ingegneria. Queste attività possono usufruire dell’autorizzazione unica”. Il piano strategico vede comunque nel porto e nel retro porto, nonché nelle zone industriali collegate funzionalmente a essi, il fulcro dell’attività delle Zes. “La Regione ha inteso promuovere un certo tipo di attività che passano da questa idea dello sviluppo portuale e retroportuale delle aree industriali”.
Peculiarità Zes Sicilia occidentale
La Sicilia Occidentale ha una vocazione alla logistica, è una piattaforma per gli investitori che vogliono sfruttare il mare come ponte tra l’Europa e il resto del mondo. “Il piano strategico da questo punto di vista è un documento ben fatto”. “Siamo ancora in fase di ricognizione dei dati, e ovviamente è sempre l’imprenditore e dovere decidere e capire cosa è meglio fare in un determinato territorio, ma sono convinto che la Sicilia occidentale grazie ai porti di Porto Empedocle, Trapani, Palermo e Termini Imerese, può candidarsi a diventare una piattaforma di logistica su cui le imprese possono puntare”.
Infrastrutture, le vie del mare
Accanto allo sviluppo aziendale c’è il tema delle infrastrutture. “Il ministro per il Sud e la coesione territoriale Mara Carfagna ha intuito la necessità di dotare le Zes di infrastrutture adeguate e ha ritagliato, all’interno del Pnrr, oltre 630 milioni per le otto Zes nazionali. Per la Sicilia occidentale si parla di 57 milioni a cui vanno aggiunti alcuni milioni dal Pnrr. Nel dettaglio, a disposizione ci sono otto milioni per il porto di Palermo, 39 milioni per Termini Imerese e 17.8 milioni per Trapani che porterà un miglior collegamento tra il porto e il retro porto e la zona autostradale”. La norma prevede che il commissario sia convolto nella programmazione economica regionale, avendo poteri in deroga al codice degli appalti, potendo così agire in tempi più rapidi anche sulle infrastrutture. “Le Zes rappresentano lo 0,2 per cento del territorio siciliano, la sfida è fare bene consentire agli investitori di investire e portare sviluppo. Ho consapevolezza dell’importanza del ruolo e vorrei dare un esempio attraverso il quale si possano fare investimenti in tutta la Sicilia”.