La legge regionale siciliana sulle Zone franche montane attende ancora l’approvazione del Parlamento nazionale. Approvata lo scorso dicembre dopo anni di richieste da parte di sindaci e istituzioni delle aree interessate, ovvero Calatino, Simeto, Nebrodi e Sicani, la norma prevede un inserimento delle aree a rischio spopolamento anche all’interno della strategia Snai, ovvero quella per lo sviluppo delle aree interne.
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Miccichè: “Il futuro delle aree dipende dallo Stato”
A quasi due mesi dall’approvazione della norma, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché si fa portavoce del malcontento intervenendo ad un convegno sulle Zone franche montane, nella sala Mattarella di Palazzo Reale. “Il Parlamento nazionale approvi subito la legge voto sulle Zone franche montane, che l’Ars ha esitato a dicembre scorso”, ha affermato Micciché. La norma prevede agevolazioni fiscali per i comuni montani, al fine di evitare un ulteriore spopolamento delle oltre 130 aree interne con meno di 15 mila abitanti e a 500 metri sul livello del mare, per crearvi nuove condizioni di sviluppo. “Il futuro delle aree di montagna – ah proseguito Micciché – è nelle mani dello Stato e tutti ci dobbiamo impegnare, io per primo, affinché il Parlamento dia il via libera alla norma approvata da Sala d’Ercole”.