Incidenti stradali, a Catania e Messina si muore di più
Palermo,CataniaeMessinarientrano tra i quattordici grandi comuni in cui si concentra il26 per cento degli incidenti stradaliinItalia. Tra le città in cui sonomorte il maggior numero di persone, il12 per cento, e dove circola ilmaggior numero di auto, il14,3 per cento. ACataniaeMessinale vittime della strada sonoaumentate, anche se in percentuale inferiore rispetto il resto del Paese. Iltasso di mortalitàè aumentato soprattutto nellestrade urbane. La ripresa della mobilità dopo lapandemiaha aumentato il numero diincidenti mortaliinSicilia, ma potremmo definire questo andamento “naturale” considerato il calo drastico degli spostamenti tra il 2020 e il 2021. Quel che risulta più grave è l’aumento delcomportamento irresponsabile alla guida, dall’abuso dell’uso del cellulare, all’uso di droghe o alcool prima di mettersi in auto. Leggi anche –Strade rurali, il piano di interventi Esa da dieci milioni di euro Si parla tanto delle cattive condizioni dellestrade extraurbane, ma secondo le indicazioni date dalreport Aci-Istat, sono lestrade di cittàa fare maggiori vittime in Sicilia. Nel 2022 aPalermoci sono stati 1.763 incidenti che hanno portato allamorte di 18 persone, aCatania1.299 incidenti con17 morti. AMessinaidecessisono statidiecie gliincidenti 573: ogni 100 sinistri due hanno fatto registrare una vittima.Catania e Messina sono le città in cui le strade urbane sono più pericolose, ci sono state più vittime.Se il tasso di mortalità nazionale è pari 4,6 per cento, nel capoluogo peloritano sale al 7 per cento e nel centro etneo del 6 per cento.Palermosi ferma al 3 per cento mantenendosisotto la media. Ancora a Messina – secondo Istat – è avvenuto anche il maggior numero diincidentinellestrade extraurbane, 123, che hanno portato alla morte di cinque persone. Migliore il dato per Palermo e Catania, dove le morti sono state una per provincia, con 34 e 79 incidenti stradali. Leggi anche –Troppe auto e incidenti: Catania vuole mezzi pubblici e aria pulita “No cellulare, no alcool, no droghe” è lo slogan della storica campagnaAnas“Guida e basta”. L’invito è facile da intuire. Anas ha recentemente lanciato unappche permette di creare una lista di“contatti preferiti”a cui far sapere di essere allaguida.Quindi di non poter utilizzare temporaneamente il cellulare. Il telefonino resta uno dei principali motivi di distrazione. Secondo i dati diffusi dallaFondazione Vinci Autoroutesla disponibilità del Bluetooth ha favorito l’uso deltelefonino in auto, ma non lo ha reso più sicuro. Il 71 per cento degliautomobilistinon ritiene pericoloso usare il cellulare inBluetooth, anche se il 18 per cento ha ammesso di avere avuto o sfiorato unincidente.Il 66 per cento degli intervistati ha dichiarato di telefonare mentre guida, il 76 per cento usa lo smartphone mentre è in macchina.Secondo il report, realizzato in collaborazione conIpsos, il 17 per cento degli uomini sotto i 35 anni guida dopo aver consumatodroghe, il 12 per cento degli under 35 si mette al volante anche instato di ebbrezzae il 30 per cento degli under 35 non indossa sempre lacintura di sicurezza.