Industria, Sicilia al centro dei progetti. Fim Cisl: “Ma con troppe incertezze”

LaSiciliaè al centro di piùprogetti di sviluppo industrialiche possono rilanciare ilterritorio, aumentando anche le opportunitàoccupazione, oltre che disviluppo. Ma perFim Cislè ancheimpreparataad accoglierli o costretta a confrontarsi con alcune importanticrisi di settore. “Il futuro per lametalmeccanica sicilianaoffre prospettive disviluppo,crescitaeoccupazione” ha spiegato il sindacato durante l’ultimo consiglio generale tenuto a Catania. Igrandi investimenti, anche milionari, sono pronti e sono una certezza, ma si scontreranno conmancanza di competenzee anche inadeguatezza strutturale dellezone industriali. Settecentonuovi posti di lavoroentro il 2027 nel sitoStMicroelectronicsdi Catania. Il progetto del bacino da130 mila tonnellateper laFincantieridi Palermo. Un impianto peridrogeno verdenel distretto industriale di Priolo-Augusta. La riqualificazione dell’area industrialedi Termini imerese. Sono alcuni dei progetti richiamati da Fim Cisl Sicilia durante l’incontro catanese. “Non mancano le incertezze per lariconversionedegli impianti di Priolo e di Gela o il declino preoccupante per lacantieristica navaledi Messina” si legge anche nella nota in cui viene condivisa “un’analisi tra luci e ombre” condotta dal segretario generale dellaFim Cisl siciliana,Pietro Nicastro, il neo segretario generale nazionaleFerdinando Ulianoe il segretario generale della Cisl cataneseMaurizio Attanasio. I sindacalisti sono intervenuti durante il Consiglio generale organizzato a Catania, a cui è stato presente anche il segretario regionale Cisl,Paolo Sanzaro. “L’industria siciliananon si limita all’agricoltura, all’ediliziae alturismo” ha precisato il segretario Fim Cisl Sicilia Nicastro, “ma ha un immenso potenziale in grandi settori, dalletecnologie digitaliall’automotive, dall’artigianato all’industria IT“. Catania diventerà città capofila della produzione di microchip in Europa grazie al carburo di Silicio e laCommissione Europeaha dato sostegno al progetto di730 milioni di euro, con una sovvenzione di292,5 milioni di euro. Per questo “il sito di Catania” ha detto Nicastro è stato anche selezionato dallaCommissione Europeacome una delle quattro linee pilota per la produzione di semiconduttori nell’ambito dell’European Chips Act. Il piano prevede un finanziamento di oltre 200 milioni di euro per l’impianto siciliano”. Guardando allaSicilia Occidentale, il segretario Fim Cisl Sicilia ha ricordato che “aPalermo, il progetto del nuovo bacino, assieme agli investimenti diFincantieri, darà alcantiere navaleuna marcia in più nella competitività. La posizione strategica nelMediterraneoe il possedere uno dei piùgrandi bacini di carenaggiod’Europa sono fattori di importanza cruciale che devono essere sfruttati al massimo”. Tornando nelle coste orientale, traCataniaeSiracusa, un nuovo progetto darà vita a un’energia verdeepulita. “Axpoe l’investitore energetico franceseEnegohanno firmato un accordo per un impianto di idrogeno verde da100 MW,con la possibilità di espandersi fino a300 MWsulla base della domanda. Il distretto industriale diPriolo-Augustaospiterà l’hub dell’idrogeno, contribuendo alla creazione di unaHydrogen valley“. Un’occasione che si scontrerà, secondo Nicastro, con la fuga dei cervelli dal Sud Italia. Come anticipato il distretto industriale diPriolo-Augustaospiterà l’hub dell’idrogeno, ma con la fuga dei cervelli dal Mezzogiorno, il sindacato ha evidenziato il rischio dimancanza di lavoratoriformati per lavorare nella Hydrogen valley. “Per il progetto siracMa” ha avvertito il Fim Cisl siciliana “dobbiamo affrontare il problema dellafuga delle competenzedal Sud. Occorre una politica di sistema seria e condividiamo obiettivi e ideali tra leimprese, isindacatie leistituzioni“. La Sicilia deve riuscire a trattenere lavoratori e attrarne più possibile. “Il contrasto va fattomantenendoeallettandolavoratori altamentequalificatiche possano alimentare innovazione,upgradingeinternazionalizzazione. Solo così potremo creareposti di lavoro di qualità, dignitosi e a maggiore retribuzione”. Le tante realtà industriali che hanno scelto la Sicilia sono ospitate in zone, quelle appunto industriali, indeficit infrastrutturaleanche basilari. Aree che per Cisl Catania “non corrispondo alle esigenze” delle grandi aziende. Non aiuta certo la situazione logistica, come ha spiegato il segretario etneoMaurizio Attanasio. Lemultinazionalipresenti a Catania “hanno investito in un’area che non risponde alle loroesigenze, soprattutto in termini logistici, e ha bisogno di una seriariqualificazione, tenuto conto che fa parte dellaZona economica speciale, per la quale la Cisl Catania si è battuta in prima linea”. “La situazione della Sicilia non è semplice” ha ammesso ancheFerdinando Uliano“abbiamo alcune eccellenze, ma rappresentano comunque presenze minime. Bisogna attuarepolitiche di sviluppomolto più significative e dovremmo tentare di utilizzare la potenzialità enorme che haStMvisto che ha un settore inforte espansioneper creare condizioni di sviluppo ulteriore dentro la dinamica deimetalmeccanici“.