Influenza suina, già tre i morti a Catania. “Pochi vaccinati, casi gravi aumentati”

Con ildecesso avvenuto il 9 gennaio all’ospedale Cannizzaro di Cataniasalgono atrein pochi giornii morti accertati per il virus H1n1, meglio conosciuto come influenza suina, nel capoluogo etneo. E Catania registra anche altri casi anomali di soggetti con influenza suina, attualmenteintubati con un quadro polmonare molto severo. Un quadro nel quale non vanno dimenticate anche lepolmoniti da Covidche continuano a registrarsi periodicamente, anche se molto meno letali di quelle degli anni passati. “Quello che deve far sospettare di avere contratto la variante influenzale suina è lafebbre al di sopra dei 40 gradi che non scende neanche con la tachipirina” spiega il dottorEttore Panascia, primario della rianimazione del Policlinico “Rodolico”. “Quest’anno la pandemia influenzale si sta rivelando particolarmente violenta anche a causa del sensibile calo delle vaccinazioni”, spiega il dottorCarmelo Iacobello, direttore del dipartimento Malattie infettive del Cannizzaro. A detta degli esperti dunque queste patologie continuano a imperversare soprattutto in soggetti non vaccinati, non soltanto contro il Covid, ma anche contro l’influenza tradizionale. Iprimi due decessi accertatisono avvenuti nei primi giorni dell’anno alPoliclinico Universitariodi Catania. Nel pronto soccorso dell’ospedale dedicato a Gaspare Rodolico dal 1 gennaio accedono mediamente tre pazienti con gravi sintomi influenzali e polmonari. Molti sono affetti proprio dalla variante H1n1. I due decessi di Vicenza e i tre intubati nella rianimazione della città veneta, che hanno destato l’allarme in tutta Italia vengono quindi, per ordine di tempo, dopo quelli ufficializzati a Catania. Ma per dare la certezza dell’origine dal virus H1n1 servono i tamponi idonei, che non sempre vengono effettuati sui pazienti. Il dottorEttore Panasciaqualche giorno fa hastrappato alla morte da H1n1 una donna incinta di 42 anni,giunta dal vicino ospedale Garibaldiin condizioni gravissime. La signora prima di finire inEcmo(la ventilazione extracorporea) è statasottopposta a un parto cesareoal Garibaldi e la suabimba di un chilo e 200 grammiadesso si trova in una “termoculla”. “Per fortuna – aggiunge il primario – le cure hanno avuto esito positivo e la donna sta meglio. Contiamo presto di mandarla in Pneumologia. Purtroppo non posso dire lo stesso per altri due casi di H1n1,due uomini di 53 e 57 anniche ho recentemente curato in reparto, ma con esito negativo a causa di un quadro polmonare devastante e con compromissioni miocardiche. Abbiamo cercato in tutti i modi di salvarli, masono deceduti in giro di niente“. “Ogni annosi registrano in tutta Italiadiversi decessi per l’influenza stagionale anche in pazienti giovanie relativamente giovani inassenza di patologie serie– spiega il dottorCarmelo Iacobello– Ma l’assenza di coperture vaccinali ha causato unarecrudescenza di virus, come l’H1n1 suino, scoperto nel 2009e da allora rimasto sempre latente. Questo virus sta adesso riemergendo con numerosi casi per un quasi totale disinteresse della popolazione verso ilvaccino antinfluenzale, che essendo quadrivalentecontiene al suo interno proprio gli anticorpi per difendersi dall’H1n1″. “Per questo – continua il primario dell’ospedale etneo delle Emergenze –l’appello dei medici di Vicenza a vaccinarsiè sempre idoneo e dovrebbe valere non soltanto per i soggetti fragili, ma anche per gli adulti in genere”. “Purtroppo – ha proseguito Iacobello –l’eccessiva sollecitazione verso la vaccinazione Covid, che ha caratterizzato gli anni passatiha oggi generato una contro reazione nei confronti delle vaccinazioniin generale e quest’anno, chi ha pagato maggiore pegno è stata la campagna influenzale stagionale che ha dato origine a una epidemia molto virulenta e grave.Mai come quest’anno la vaccinazione sarebbe stata utile e avrebbe evitato il dilagare dei virusanche a causa di alcune coincidenze: ad esempio al fatto che il Covid in qualche modo ha ridotto le difese immunitarie per un periodo relativamente lungo in molte persone. Il recente diffondersi del Covid a tappeto ha quindifatto da terreno fertile quando è arrivata l’influenza e la sua variante H1n1. Inoltre le mascherine che per anni erano state indossate quasi regolarmente sono state del tutto dimenticate. In passato invece l’uso delle mascherine aveva ridotto molto la circolazione dei virus. Infine probabilmente quest’anno si dovevano privilegiare tamponi per H1n1 e per i virus respiratori sincinziali piuttosto che prediligere ancora oggi i tamponi anti Covid”. Laprima pandemia da influenza suina si ebbe nel 2009soprattutto nei paesi asiatici in cui ci furono molti morti. I primi casi di influenza suina sono stati asssociati ad esposizione e contatti ravvicinati tra maiali e uomo. Successivamenteil virus H1n1 è stato indicato come un agente virale di derivazione suina, poi adattatosi all’uomo e diventato trasmissibile da persona a persona. Attualmente a preoccupare è il genere di sottotipo di A-H1n1 che conterrebbe al suo interno anche virus aviari, suini e umani, una combinazione che non sarebbe mai stata osservata in altra parte del mondo.