Lavoro, gli italiani cercano equilibrio con la vita privata. Difficile fare carriera

Lavoro, gli italiani cercano equilibrio con la vita privata. Difficile fare carriera

Equilibrio tra lavoro e vita privata (94%), retribuzione (93%), sicurezza del lavoro (90%), “sentirsi realizzati” (87%), flessibilità di orario (80%), numero di giorni di ferie (79%), formazione (79%), assicurazione sanitaria (75%). Cosa cercano gli italiani in tema di lavoro? Per il 72% è importante nella vita e questi sono i fattori considerati più rilevanti nellavoroper gli italiani. Lo rivela l’indagineRandstad WorkMonitorrealizza in oltre 30 Paesi, “allo scopo di monitorarel’atteggiamento dei lavoratori verso il lavoro e le trasformazioni che il mercato del lavoro richiede“. Gli intervistati hanno un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, ma gli italiani sono più numerosi tra Gen X, (tra i 43 e i 58 anni) e Boomers (oltre 59 anni). Hanno una famiglia a carico, un contratto a tempo indeterminato, un livello di istruzione medio e una posizione da colletto bianco. Il lavoro in Italialo cercano sempre in meno. Attualmente il 22% dei lavoratori sta ricercando un nuovo lavoro all’interno o all’esterno della sua azienda. Il 43% considera di farlo nel caso sorga un’opportunità appropriata nei prossimi 6 mesi. Rispetto al 2022, i dati 2023 mostrano che il 43% fa unaricerca passiva(+3%), il 22% si attiva direttamente per cercare lavoro (-5%) mentre il 34% non fanessuna ricerca(+2%). Chi ce l’ha, in media con il resto d’Europa,si sente abbastanza legato al proprio datore di lavoro(58%) seppure il dato cala di un punto percentuale rispetto al report con i dati 2022. Nel 60% dei casi inoltre, si sentonomotivatinell’attuale ruolo professionale, ma va detto che il dato scende di ben 9 punti percentuali rispetto al 2022. Nel 51% dei casi vorrebbe progredire in carriera, si sente molto ambizioso. Leggi anche –Unioncamere Sicilia: Più turismo, più imprese e lavoro. “Trapani sia Unesco” Dal’altra parte, ildatore di lavorochiede espressamente ai dipendenti motivazioni personali e ambizioni professionali solo nel 46% dei casi. Solo il 34% dei lavoratori sente di poter parlare liberamente con lui delleaspettative di carriera. In generale, diavanzamento di carriera in Italia si parla poco. Nel 60% dei casi mai, nel 21% una volta l’anno, nel 9% due volte l’anno, solo nel 6% una volta a trimestre e nel 3% una al mese. D’altro canto, tra gli intervistati, il 42% si dice d’accordo con l’affermazione “non sono concentrato sull’avanzamento di carriera in questo momento”. Addirittura il 32% dichiara di non volere ricoprireruoli manageriali, ma c’è anche un 39% che desidera avere maggiori responsabilità manageriali. La massima ambizione è per la maggior parte dei casi, avere entro i prossimi 5 anni unimpiego a tempo pieno(62%). Leggi anche –Lavoro: nel 2023 in Sicilia cresce, ma il tasso di occupazione non tocca il45% La mancanza diopportunità di carrieraè la quinta motivazione per cui si lascia il posto, dopo: ambiente di lavoro non piacevole (29%), lavoro che non si adatta alla propria vita personale (28%) e basso stipendio (25%). Il 49% degli italiani in passato ha richiesto al proprio capo unmiglioramento di condizioni o retribuzione. La carriera è al quinto posto anche se guardiamo le motivazioni che spingono a non accettare un lavoro. La prima cosa a cui gli italiani fanno attenzione è laprecarietà del lavorostesso. Nel 62% dei casi non lo acceterebbero se “non mi offrisse la sicurezza del lavoro”. Al secondo posto si valuta la possibilità di equilibrio con la vita privata, è importante nella scelta di accettare o meno un nuovo lavoro nel 51% dei casi. Leggi anche –Morti sul lavoro, la Sicilia torna in zona rossa. Nel 2024 già 22 casi Nel valutare il grado di soddisfazione degli italiani risultano fondamentali gli investimenti che l’azienda fa sullecompetenzedei propri dipendenti. Il 79% degli italiani considera la formazione importante per il proprio lavoro attuale, ma le reali opportunità di accesso sono inferiori alle aspettative.Solo il 46% ha ricevuto un aiuto nello sviluppo di competenze adeguate alla carriera.Tra i diversi bisogni di apprendimento, al primo posto, la formazione sull’intelligenza artificiale(34%). Seguono formazione su benessere e mindfulness per ridurre lostress(26%) e sulle competenze in campoICT(25%).