Lavoro in Sicilia: cresce ma è maschio, debole, soggetto a inflazione ed espatri

Il lavoro cresce in Sicilia nel 2023, diminuiscono i nullafacenti (Neet) così come il tasso di disoccupazione e laBanca d’Italiasegna untasso di attività in positivo.Migliora di +2,3 punti percentuali rispetto al2022. Dati inocraggianti quelli contenuti nell’ultimo rapporto sull’economia della Sicilia, ma non sufficienti. Sì perché è vero che migliorano ma partono da livelli troppo bassi per rappresentare una svolta. Inoltre migliorano solo se si considera il breve periodo. Per esempio, aumentano ledonneche lavorano. Tuttavia, non solo ildivario di genere rimane rilevantecon 26,8 punti percentuali, il dato è superiore sia alla media nazionale (18,0) sia al valore regionale del 2019. Lo stesso ragionamento vale per altri settori. Iltasso di disoccupazione, dicevamo, è sceso. Nel 2023 si è attestato al 15,8% che però è un valore nettamente superiore rispetto al dato medio nazionale del 7,7%. Tra i dati che fanno ben capire com’è fragile la situazione lavoro in Sicilia ci sono quelli riferibili aGol, il programmaGaranzia di occupabilità dei lavoratoriprevisto dalPnrr. Alla fine del 2023 quasi234mila sicilianirisultavano legati al piano di politiche attive del lavoro. Come accadeva per ilReddito di cittadinanza, la Sicilia è “tra le regioni con la più alta percentuale di beneficiari sul totale nazionale (12 per cento)”, scrivono dalla Banca d’Italia. Inoltre “presenta un’incidenza elevata di individui destinati a frequentare percorsi di riqualificazione (33,2 per cento; 19,8 la media nazionale) in quanto considerati più distanti dal mercato del lavoro per il lorobasso grado di occupabilità“. Leggi anche –Lavoro: nel 2023 in Sicilia cresce, ma il tasso di occupazione non tocca il 45% In questo contesto, leretribuzionihanno avuto un andamento simile al resto d’Italia nelsettore privato non agricolo. “Sono cresciute dell’1,5 per cento in termini nominali”. Di conseguenza “nel 2023 l’indicatore regionale delreddito disponibile lordo delle famiglieconsumatrici siciliane elaborato dalla Banca d’Italiaè cresciuto del 5,5%a valori correnti rispetto all’anno precedente. Ilpotere d’acquisto, tuttavia, ha continuato a essere eroso dall’incremento deiprezzi. L’inflazioneha infatti colpito duro influendo con “8,1% secondo l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività”, scrivono ancora da Bankitalia. Ha influito così tanto, sebbene non ovunque allo stesso modo, cheCgia di Mestreparagona le stime di perdita del potere di acquisto ad unatassa patrimoniale. La Sicilia è 13° al terzultimo posto, dimostrando una certa resistenza. Leggi anche –Risparmio delle famiglie, Ragusa e Siracusa sono le ultime province in Italia Tutto sommato comunque, i numeri del 2023 del mercato del lavoro in Sicilia sono positivi. D’altra parte nel 2023il Mezzogiorno è cresciuto più del resto d’Italia,e la Sicilia è cresciuta più del Mezzogiorno. IlProdotto interno lordonel Sud e nelle Isole è salito dell’1,3%, contro lo 0,8% del Paese.In Sicilia il dato è del 2,2%. Numeri posiviti che si riflettono anche sul lavoro come dicevamo. Un miglioramento dovuto anche “all’avanzamento degli investimenti pubblici,cresciuti del 16,8% al Sud, contro il più 7,2% del Centro-Nord” come scriveSvimevnel suo ultimo rapporto sulPil. C’è da chiedersi cosa accadrà infuturoanche in considerazione del fatto che sempre più siciliani decidono di lasciare l’Isola in cerca di lidi migliori. Lo mette nero su bianco Banca D’Italia. “L’evoluzione dell’offerta di lavoro è condizionata anche dalcalo demograficoe dalprogressivo invecchiamentodella popolazione, fenomeni che plausibilmente continueranno a interessare la Sicilia, influendo anche sulle sue prospettive di crescita economica”.