Rifiuti, Legambiente Sicilia replica a Trantino: inceneritori inutili e inquinanti

Rifiuti, Legambiente Sicilia replica a Trantino: inceneritori inutili e inquinanti

Il presidente diLegambiente SiciliaTommaso Castronovocontesta le dichiarazioni del sindaco di CataniaEnrico Trantino,che nelle scorse ore aveva definito lanomina del governatoreRenato Schifania Commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata del sistema digestione dei rifiuti,“una grande opportunità per la Sicilia per chiudere la lunga stagione delle emergenze e delle inquinanti e costose discariche”. Del tutto opposto il giudizio del numero uno diLegambiente Sicilia. “Non ci stupiscono le felicitazioni del Sindaco di Catania per la nomina di Schifani a commissario straordinario”, dichiara Castronovo. “Ci fa sorridere invece, amaramente, l’auspicio di‘operare bene e presto’”. Il presidente regionale di Legambiente spiega perché. “Si tratta del Sindaco di una delle dueCittà metropolitane(l’altra a scanso di equivoci èPalermo) che hanno le maggiori responsabilità nel collasso delle piùgrandi discariche siciliane (Bellolampo e Lentini)grazie ad una produzione di rifiuti indifferenziati annui pari alla metà di quella complessivamente prodotta nella nostra regione. I dati delle percentuali diraccolta differenziatain queste due città sono inequivocabili:16 per cento Palermo, 33 per cento Catania.Dati che altrettanto inequivocabilmente dimostrano che in questi anni, cosi come in questo ultimo anno e mezzo dalle elezioni di Trantino e Lagalla,non si è operato bene e presto”. “Se i Sindaci di Catania e Palermo ‘operassero bene e presto’ per garantire ai cittadini unservizio di raccolta domiciliare efficiente e puntuale,che punti alla riduzione della produzione di rifiuti e al riciclo”, prosegue Castronovo, “avremmo città più pulite e non avremmo bisogno di spendere quasi un miliardo di euro per costruire due inutili e inquinanti inceneritori per bruciarne800 mila tonnellate di rifiuti potenzialmente differenziabili.Non sono questi gli impianti che servono alla Sicilia e ai siciliani per gestire il Ri-ciclo integrato dei rifiuti e realizzare l’economia circolare e la transizione ecologica. Occorrono gli impianti per trattare e valorizzare l’organico per trasformarlo in compost e biogas (a cui si oppone il sindaco Trantino), quelli pertrattare carta, vetro, plastica, metalli, Raee, legno e prodotti assorbentie per trasformarli in materia prima seconda, facendo diventare i nostri rifiuti differenziabili una miniera d’oro”. “Invece, nell’aggiornamento delPiano regionale dei Rifiuti è previsto“, conclude Castronovo, “che a Palermo e Catania, piuttosto che spingere proprio sulla raccolta differenziata domiciliare, si passi ai cosiddetticassonetti intelligenti stradalie alla raccolta multimateriale. Un sistema di raccolta che, laddove è stato introdotto, ha fallito il raggiungimento degli obiettivo di riciclo. C’è necessità di operare bene e presto (e di spendere bene i soldi) ma nella direzione dell’economia circolaree della transizione ecologica anziché inprogetti inutili e ambientalmente insostenibiliche appartengono al passato”.